La storia dei vaccini della cinese Life’On, che non ha l’autorizzazione dell’Aifa e quindi non potrà vendere i suoi vaccini né in Lombardia, né in nessun’altra regione italiana. Una scorta che il Pirellone a trazione leghista aveva pagato 11,90 euro a dose, per un conto totale di 1.199.000 euro
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La Lombardia “ha 3 milioni di vaccini, tutti quelli che servono e parte con una campagna esattamente nei tempi giusti”. Ad assicurarlo ieri in mattinata è stato l”assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, ma di dosi a disposizione contro l’influenza ce ne saranno 100mila in meno. Una delle ditte che si è aggiudicata parte dell’ultima gara, la cinese Life’On, non ha infatti l’autorizzazione dell’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, e quindi non potrà vendere i suoi vaccini né in Lombardia, né in nessun’altra regione italiana. C’è quindi un altro problema per l’ultima gara bandita da Aria, la centrale acquisti della Regione Lombardia: non solo la Procura di Milano ha aperto un’indagine conoscitiva sul prezzo superiore rispetto a quello di mercato, con un fascicolo al momento senza indagati né titolo di reato, ma quella commessa arriverà in ogni caso con un numero minore di test antinfluenzali visto che, dei 500mila acquistati, i 100mila prodotti dalla Life’On non potranno arrivare. Racconta il Fatto:
L’ultima tegola su Attilio Fontana e Giulio Gallera è caduta ieri, con la scoperta che la società cinese LifeOn – vincitrice il 6 ottobre scorso dell’ultimo affidamento per la fornitura di 100 mila dosi di vaccino antinfluenzale “Split Virion”–è priva della certificazione Aifa. Certificazione che certamente non avrà, come ha fatto sapere ieri in tarda serata la stessa Agenzia italiana del farmaco. Una scorta che il Pirellone a trazione leghista aveva pagato 11,90 euro a dose, per un conto totale di 1.199.000 euro (oltretutto da un’azienda cinese, proprio quando a Roma, Matteo Salvini tuonava contro il commissario Arcuri per gli acquisti in terra cinese).
Giulio Gallera, assessore alla Sanità, e Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia
Un prezzo alto, ma non quanto il vaccino proposto dall ’altra vincitrice della stessa gara, la svizzera Falkem Swiss, che dovrebbe fornire 400 mila dosi di vaccino antinfluenzale quadrivalente a 26 euro la dose, per un totale di 10.400.000 euro. Un costo totalmente fuori mercato, visto che in media quel vaccino costa tra i 4,60 e i 6 euro, iva inclusa. Dovrebbe fornire, dicevamo, perché neanche la Falkem Swiss ha tutte le carte in regola, priva della necessaria registrazione Anac. Aria, la centrale degli acquisti della Regione, ieri è stata costretta ad ammettere che “non verrà acquisito, e quindi distribuito, alcun vaccino che non abbia ottenuto le autorizzazioni previste dalla legge”.
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