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Il TAR del Lazio dà ragione a Virginia Raggi sul Colosseo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-06-07
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso di Roma Capitale contro il ministero dei Beni Culturali sul parco archeologico
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto il ricorso di Roma Capitale contro il ministero dei Beni culturali sull’istituzione del Parco archeologico del Colosseo. La sentenza breve pubblicata oggi rappresenta uno stop al progetto del Mibact. Il TAR del Lazio ha accolto anche il ricorso presentato dalla Uil contro il Mibact sempre per quanto riguarda l’istituzione del Parco archeologico del Colosseo. Anche in questo caso si tratta di una sentenza breve.
Il TAR del Lazio dà ragione a Virginia Raggi sul Colosseo
A deciderlo sono stati i giudici amministrativi della II sezione Quater del tribunale amministrativo regionale. I ricorsi erano stati discussi il 15 maggio scorso. Il 27 aprile precedente il presidente della stessa sezione, Leonardo Pasanisi, monocraticamente, si era pronunciato sulla richiesta di sospensione urgente chiesta dalla Uil. Con decreto presidenziale il giudice aveva respinto l’istanza ritenendo che non emergevano, “nella specie, situazioni di estrema gravità ed urgenza, tali da non consentire la dilazione sino alla data della camera di consiglio della trattazione dell’istanza cautelare da parte del collegio”.
Roma Capitale aveva presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del decreto istitutivo del parco archeologico del Colosseo del 12 gennaio 2017. L’istituzione del Parco Archeologico del Colosseo secondo il Campidoglio era “lesiva degli interessi di Roma Capitale”. “È inaccettabile che a Roma ci siano aree di serie A e aree di serie B, in pratica sembra che il governo voglia gestire in totale autonomia e senza alcuna concertazione il patrimonio culturale dell’amministrazione stessa”, disse la sindaca Virginia Raggi sottolineando che “i ricavi della bigliettazione del Colosseo e dei Fori portano nelle casse del nuovo ente circa 40 milioni di euro che prima andavano per l’80% alla Soprintendenza speciale, oggi invece saranno tutti del Parco e solo il 30% andrà alla Soprintendenza. Quindi su Roma rimane molto poco”. Il decreto istitutivo prevede un Parco Archeologico con l’autonomia di cui godono gli altri parchi archeologici e con competenze su Colosseo, Foro Romano, Palatino e Domus Aurea.
Il Mibact presenterà ricorso
Il Mibact, secondo quanto si è appreso, presenterà ricorso al consiglio di Consiglio di Stato contro la sentenza con cui il TAR del Lazio ha accolto i ricorsi presentati dal Campidoglio e dalla Uilpa Bact contro il decreto con cui il dicastero guidato da Dario Franceschini aveva istituito il parco archeologico del Colosseo. “Leggeremo la sentenza del Tar e ovviamente la impugneremo”, ha detto il ministro.
La disputa attorno al Colosseo ruota attorno alla gestione del monumento piu’ visitato d’Italia: 6,4 milioni di accessi nel 2016 con quasi 60 milioni di euro di incassi, risorse. Il ricorso del Campidoglio e quello della Uil contestano la creazione ad inizio anno del Parco Archeologico del Colosseo, un nuovo ente con una sua autonomia finanziaria che gestira’ l’anfiteatro Flavio, la porzione del Foro Romano di competenza del Mibact, il Palatino e la Domus Aurea, ovvero i monumenti all’aperto più redditizi della Capitale. Il ricorso della giunta Raggi prende le mosse dal mancato rispetto dell’accordo di valorizzazione comune dell’area monumentale dei Fori siglato il 21 aprile 2015. In quella data il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino firmarono un protocollo per arrivare progressivamente ad una gestione comune dei Fori, oggi infatti la porzione vicino ai Mercati di Traiano spetta al Campidoglio mentre il resto e’ di competenza statale.
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