La sospensione di Tosap e Cosap per il 2020

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-05

Nel pacchetto fiscale del decreto agosto il rinvio del 50% delle tasse congelate durante il lockdown e il rifinanziamento del cash back. Allo studio un bonus sui consumi ma solo con pagamenti elettronici

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Il Sole 24 Ore oggi annuncia che le cartelle esattoriali saranno bloccate fino al 15 ottobre ma nel decreto Agosto che il governo dovrebbe licenziare questa settimana ci sarà anche la proroga del pagamento di TOSAP e COSAP per tutto il 2020:

Rinvio del 50% delle tasse sospese durante i tre mesi di lockdown e proroga a fine anno della Tosap e della Cosap per sostenere turismo e ristorazione. Rifinanziamento dell’operazione cashback da far decollare il 1° gennaio 2021 e sostegno immediato ai settori più colpiti dalla crisi economico-sanitaria con una partecipazione dello Stato alle spese sostenute dai cittadini che pagano con moneta elettronica. A valorizzare il pacchetto fiscale il rinvio di 60 giorni della ripresa della riscossione ordinaria. Le circa 6,7 milioni di cartelle che Agenzia Entrate-Riscossione è pronta a notificare dal prossimo 1° settembre ai contribuenti morosi saranno inviate a imprese e cittadini solo dopo il 15 ottobre 2020. Sei settimane di respiro in più per i contribuenti in difficoltà che allineano la ripresa della riscossione al termine (salvo nuove proroghe) dello stato di emergenza.

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Il rinvio delle tasse nel decreto Agosto (Il Sole 24 Ore, 5 agosto 2020)

Sul tavolo del Mef ci sono anche alcune richieste mirate presentate dalle imprese chiamate a fare i conti con bilanci in rosso e perdite di fatturato ancora a due cifre anche nel mese di giugno. Tra queste la possibilità di recuperare da subito l’Iva per crediti non riscossi da imprese entrate in procedure concorsuali. Non solo. Le imprese tornano a chiedere quanto già avevano chiesto al Governo in pieno lockdown, ossia la detassazione in capo ai dipendenti delle erogazioni dei datori di lavoro. Il caso più ricorrente nei mesi della crisi sanitaria sono state le somme erogate dalle imprese in favore dei loro dipendenti per coprire la differenza tra la busta paga ante pandemia e l’importo della cassa integrazione percepito dal lavoratore. Somme che dovrebbero essere considerate esentasse per il lavoratore che le percepisce.

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