Silvana De Mari: la dottoressa condannata per diffamazione dei gay

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-14

Dovrà pagare una multa di 1500 e una provvisionale di 2500 euro al Coordinamento Torino Pride e a Rete Lenford

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Il tribunale di Torino ha condannato Silvana De Mari, medico di 65 anni imputata per diffamazione ai danni degli omosessuali e del movimento Lgbt per avere sostenuto che l’omosessualità è contro natura. Dovrà pagare una multa di 1500 e una provvisionale di 2500 euro al Coordinamento Torino Pride e a Rete Lenford. Il giudice Melania Eugenia Cafiero ha assolto l’imputata da alcune imputazioni. Ieri la procura, tramite il sostituto procuratore Giuseppe Riccaboni, aveva chiesto la condanna a una multa di mille euro.

Silvana De Mari: la dottoressa condannata per diffamazione dei gay

Silvana De Mari è specializzata in Chirurgia generale, endoscopia digestiva e psicoterapia e scrive libri fantasy oltre che su La Verità di Maurizio Belpietro. Il pm ha chiesto la condanna a mille euro di multa per le numerose esternazioni pubbliche contro l’omosessualità dette dalla De Mari, in particolare «il movimento Lgbt vuole annientare le libertà di opinione e sta diffondendo sempre di più la pedofilia» comparsa sul suo seguito blog online nel 2017. Durante un’altra intervista radiofonica, le associazioni LGBT contestano le frasi molto dure e politicamente “scorrette” come «l’atto sessuale tra due persone dello stesso sesso è una forma di violenza fisica usata anche come pratica di iniziazione al satanismo».

Prima della lettura della sentenza, la dottoressa De Mari è tornata su alcuni aspetti: “In questo processo è fondamentale parlare della questione di maggiore ‘morbidità’. Nel momento in cui dico che gli uomini che fanno sesso con altri uomini hanno rischi maggiori di contrarre malattie e tumori, è documentato. Se non ci fossero questi dati questo sarebbe un sacrosanto processo”. De Mari ha anche voluto affermare che “nel momento del Gay Pride le malattie sessualmente trasmissibili aumentano”. Infine ha tentato di confutare un’affermazione: “Ieri è stato detto: ‘L’Oms ha detto che l’omosessualità non è una malattia’. L’Oms non è un’associazione medica, ma politica. Certo che l’omosessualità non è una malattia: la scabbia è una malattia”. Peccato che non abbiamo potuto ascoltare anche la sua giustificazione sul satanismo.

La De Mari è contenta

“Al momento non è possibile conoscere le motivazioni della sentenza – ha commento l’avvocato del Torino Pride Nicolo’ Ferraris – di certo alcune di quelle frasi sono state ritenute diffamatorie, per altre attendiamo di leggere il dispositivo”. “Sono molto contenta di essere stata assolta per aver detto quello che penso – ha commentato l’imputata dopo la lettura del dispostivo – sulla condanna dico soltanto che era un mio diritto parlare in quella maniera e continuerò a farlo. Il movimento Lgbt è un movimento politico, non vedo perché non posso esprimere la mia opinione”. Per Alessandro Battaglia, ex coordinatore del Torino Pride “questa è un sentenza storica, mai una associazione Lgbt era stata ammessa a un processo come parte civile ed essere riconosciuta persona offesa del reato di diffamazione”.

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