Sileri spinge per una dose di vaccino subito, per tutti | VIDEO

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-10

Le parole del Sottosegretario alla Salute ad Agorà

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In attesa dell’approvazione da parte dell’Ema, la campagna vaccinale italiana (ed europea) sta attendendo con ansia l’arrivo delle dosi del siero Janssen, prodotto da Johnson & Johnson. Le tensioni, negli ultimi giorni, non sono mancate: prima la notizia, trapelata dalla UE, di problemi nell’approvvigionamento e – di conseguenza – nelle consegne. Poi la parziale smentita che, però, fa riferimento alla deadline del 31 dicembre e non al secondo trimestre. Insomma, siamo tutti in attesa dell’arrivo dei vaccini e il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri torna a chiedere l’utilizzo di una sola dose a persona, per dare un’accelerazione.

Sileri e “una sola dose di vaccino” per tutti

In collegamento con Agorà, su Rai3, il medico ed esponente del Movimento 5 Stelle ha detto: “Abbiamo 1,5 milioni di dosi vaccinali ferme nei frigoriferi in attesa dei richiami. L’evidenza scientifica mostra che già la prima dose dà un’immunità sufficiente a proteggere dalla forma grave della malattia. Quindi ritardare la seconda dose, anche per i vaccini a mRna di 2-3 settimane, in questo momento è ragionevole. Confidando naturalmente nelle consegne crescenti che ci sono già ora, che continueranno a marzo e aumenteranno ad aprile”.

L’obiettivo, secondo Sileri, è quello di esaurire le scorte, sperando che non ci siano ulteriori intoppi nelle consegne dei vari vaccini nei prossimi mesi. Una dose subito, per tutti, per ridurre il rischio di contagi e cercare di frenare la terza ondata che, ormai, è entrata – purtroppo – nel vivo, come confermano anche i dati epidemiologici più recenti: “Chiedo già da un bel po’ di tempo di aumentare il numero di vaccinazioni utilizzando una sola dose subito per il numero maggiore possibile di cittadini, per tutti i vaccini disponibili”.

Sulle chiusure e sul lockdown

Nel corso del suo intervento in collegamento con Agorà, Sileri ha parlato anche delle indicazioni fornite ieri dal Cts al governo in merito alle nuove restrizioni che dovrebbero integrare il dpcm entrato in vigore il 6 marzo: “Un lockdown per tutta l’Italia di 4 settimane in questo momento non lo vedo utile. Sicuramente siamo nel pieno della terza ondata e i contagi continueranno a salire, ciò non significa che sia necessario chiudere tutta l’Italia. Sicuramente è necessario rafforzare le restrizioni in alcune aree del Paese dove le varianti circolano di più e dove vi è pressione sui reparti ospedalieri”.

(foto di copertina e video: da Agorà, Rai3)

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