Lo sgombero del Camping River

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-26

In anticipo di un giorno rispetto alle previsioni dopo la sospensione della Corte di Strasburgo. Il Campidoglio fa sapere che 20 persone saranno accolte presso i servizi sociali di Roma Capitale

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Sono in corso da questa mattina presto le operazioni di sgombero del Camping River. In anticipo di un giorno rispetto alle previsioni dopo la sospensione della Corte di Strasburgo, 150 agenti della Polizia locale, coordinati dal comandante Antonio Di Maggio stanno facendo sgomberare il campo di via Tenuta Piccirilli. Entro oggi, si apprende da fonti interne al Comando, tutti dovranno lasciare l’insediamento.

Lo sgombero del Camping River

Per il momento le operazioni starebbero procedendo senza disordini. Lo sgombero doveva essere effettuato ieri in occasione dell’incontro tra Virginia Raggi e Matteo Salvini ma dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, interpellata dall’Associazione 21 luglio, era arrivato uno stop. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha postato su Facebook un articolo del Tempo in cui si parla di “schiaffo di Salvini all’Europa”. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non è un organo dell’Unione Europea.

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Carlo Stasolla dell’Associazione 21 luglio, che aveva promosso il ricorso alla CEDU, su Facebook scrive che «si stanno offrendo soluzioni alloggiative ad alcune famiglie. In alcuni casi non sarebbe prevista – come fatto sino ad ora – la separazione del nucleo. Resta da comprendere la componente coercitiva nella formulazione della proposta, considerato il massiccio dispiegamento delle forze dell’ordine e la situazione di estrema confusione». Stasolla sostiene anche che la sospensiva non sia stata sbloccata. In una nota il Campidoglio fa sapere che al momento altre 20 persone hanno accettato l’offerta di accoglienza presso le strutture del sistema allestito dai servizi sociali di Roma Capitale.

I “problemi sanitari” del Camping River

Alla base dello sgombero c’è un’ordinanza sindacale firmata a metà luglio che parla della “sussistenza di gravi situazioni di criticità inerenti lo stato di salubrità dell’area” sulla base dei recenti rapporti dell’Arpa e della Asl. Si riteneva “inderogabile adottare le necessarie misure volte a salvaguardare nell’immediatezza le condizioni igienico-sanitarie dell’area e la salute delle persone ancora presenti nell’ insediamento nonché dei cittadini che vivono nelle zone circostanti”.

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Florin, uno degli abitanti, ha detto di essere stato maltrattato dalla polizia: “Questa mattina sono venuti per buttarci fuori, ci hanno trattato come animali. C’è stata violenza, hanno spinto le donne e usato lo spray al peperoncino su una signora. Qualcuno è uscito volontariamente, qualcuno è svenuto, le donne strillavano. Io sto andando a prendere la mia roba non so dove andrò”.

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