Se il reddito di cittadinanza non fa trovare lavoro pagano i navigator

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-01

Un retroscena che racconta la giornata di formazione dei navigator che si è svolta ieri a Roma, tra video del Gladiatore e “scoperte” improvvise sulla possibilità di perdere il lavoro

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La Stampa pubblica oggi un retroscena che racconta la giornata di formazione dei navigator che si è svolta ieri a Roma, tra video del Gladiatore e “scoperte” improvvise sulla possibilità di perdere il lavoro:

Poi passa sullo schermo un video motivazionale con le nostre immagini e i numeri di tutta l’operazione Reddito di cittadinanza. La musica di sottofondo è a tutto volume, degna del “Gladiatore”: sembra di assistere alla presentazione di un nuovo prodotto della Apple. Parisi insiste sull’utilizzo delle nuove tecnologie, sull’integrazione delle banche dati a disposizione per offrire un servizio migliore agli utenti finali. «Questo non è il futuro ma il presente per la maggior parte dei Paesi avanzati».Mi rendo conto, per la prima volta, che saremo delle persone dietro un computer.

Temo saremo anche noi solo utenti di un software: quello di Parisi. A seguire l’intervento di Luigi Di Maio. Se Parisi aveva spinto tutto sulla tecnologia, il ministro ci riporta sulla Terra. «Voi dovrete essere non solo professionali ma umani. Davanti a voi avrete essere umani, in gran parte persone che hanno sofferto e che cercano un riscatto». Un collega, campano come Di Maio, sbotta: «Io ho due lauree e un master e mi daranno 1700 euro lordi al mese, dopo 20 mesi potrebbero rimandarmi a casa. E devo pure stare attento a non turbare la psiche dei percettori del Reddito di cittadinanza?».

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I Navigator per il reddito di cittadinanza (Il Messaggero, 3 marzo 2019)

Mi guardo intorno: la maggior parte ha 30-40 anni. Moltissimi sono venuti a Roma con la famiglia al seguito. Non la mamma, per capirci: mogli e mariti. E figli. Una collega sbuffa: «Il contratto che ci hanno fatto firmare è pieno di clausole. Se non raggiungiamo gli obiettivi, si ritiene rescisso unilateralmente. E come facciamo a sapere se riusciamo a raggiungere tutti questi obiettivi?».

Le faccio presente che noi, nel Lazio, questi «target» li dobbiamo raggiungere insieme a quelli assunti dai centri per l’impiego. Ma se gli obiettivi fossero mancati, pagheremmo solo noi? Pare di sì. Di Maio conclude tra gli applausi con l’apposizione della firma sul cartellone del kick-off, che abbiamo poi potuto firmare tutti noi navigator.

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