Matteo Salvini non ha trovato il coraggio per andare al Vittorio Emanuele III di Palermo?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-23

Salvini dice sempre che lui è uno che ama il confronto e il dialogo, lo dice quando lo fischiano in piazza e lo ha detto parlando del caso della docente sospesa a Palermo. Ma quando si tratta di andare al sodo il ministro non si fa vedere. Gli studenti della prof sospesa (che ha incontrato in Prefettura) lo hanno aspettato invano. Capitano o Capitan Coniglio?

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«Giovedì prossimo sarò a Palermo a testimoniare la lotta alla mafia e per onorare la memoria del giudice Falcone e dei caduti della strage di Capaci» così il ministro Matteo Salvini una settimana fa parlando del caso della docente dell’Itis Vittorio Emanuele III sospesa per quindici giorni perché i suoi alunni avevano accostato la discriminazione nei confronti dei migranti nel Decreto Sicurezza alle Legge Razziali emanate dal Fascismo. Salvini aveva anche fatto sapere che nell’occasione ci sarebbe stata anche la possibilità di incontrare la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, «e gli studenti di quella scuola per spiegare cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista».

Salvini non va a incontrare gli alunni della docente sospesa

Oggi Salvini era a Palermo, nell’aula bunker dell’Ucciardone, a cinquecento metri dal Vittorio Emanuele III. È la giornata del ricordo dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e degli uomini e le donne della scorta uccisi nei due terribili attentati del 1992. Il ministro però a quanto pare non ha trovato il tempo per andare a fare quello che aveva promesso: incontrare gli studenti dell’Istituto che avevano accostato – in un lavoro per la Giornata della Memoria – il suo decreto sicurezza alle leggi razziali del 1938.

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Gli studenti lo aspettavano, avevano pure preparato quegli striscioni che piacciono tanto al vicepremier. Ma Salvini non è andato a confrontarsi o a incontrare gli alunni. Che si sia spaventato dopo aver visto gli striscioni? Alessandro Tuti rappresentate d’Istituto del Vittorio Emanuele ha diffuso un comunicato stampa dove chiede come mai Salvini non abbia mantenuto la promessa: «i ragazzi del Vittorio Emanuele III erano aperti e pronti al dialogo, perché il diritto di parola a noi negato, attraverso il provvedimento alla Professoressa Dell’Aria, noi lo riconosciamo a chiunque. Stamattina eravamo davanti alla nostra scuola con un messaggio scritto su uno striscione: Salvini noi siamo qua, cosa dovevi dirci?!, eppure sebbene ci hanno detto a più riprese che il Ministro sarebbe arrivato, non abbiamo visto nessuno».

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Gli studenti dicono di essere “profondamente delusi dall’operato di un adulto che rappresenta le Istituzioni ai più alti vertici” dello Stato, non proprio un gran bell’esempio. Fuori dall’aula bunker il ministro ha detto che lui la professoressa non l’avrebbe sospesa (a differenza della sottosegretaria Borgonzoni che chiedeva una “radiazione a vita”) e alla domanda  se sarebbe andato a incontrare la docente ha risposto “sì certo, adesso”. Ed infatti Salvini ha incontrato la professoressa Rosa Maria Dell’Aria in Prefettura assieme il ministro dell’istruzione Marco Bussetti. Uscendo dall’incontro Salvini ha dichiarato: «tutto è bene quel che finisce bene. Si sta lavorando tecnicamente, ma non è il mio compito, perché tutto torni a posto e tutto tornerà assolutamente a posto». Peccato che non abbia avuto il tempo per incontrare anche gli studenti.

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