Roberto Izzo: il carabiniere indagato per il caso Vannini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-19

La testimonianza di Mario Vannicola: a sparare a Vannini non fu Ciontoli ma il figlio

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Roberto Izzo, luogotenente dei carabinieri, è finito nel registro degli indagati della procura di Civitavecchia per favoreggiamento e falsa testimonianza nell’omicidio di Marco Vannini. Izzo era comandante di stazione la sera della tragedia e a metterlo nei guai è l’amico Davide Vannicola, racconta oggi Il Messaggero:

In sostanza “Il Pioniere”, così è soprannominato nel suo paese Vannicola, ha raccontato che Izzo gli avrebbe rivelato che a sparare a Marco non sarebbe stato Antonio Ciontoli (sottoufficiale della Marina con un ruolo nei servizi segreti) ma il figlio Federico, presente in casa assieme alla madre, Maria Pezzillo, alla sua fidanzata, Viola Giorgini, e alla sorella nonché fidanzata della vittima, Martina. L’intera famiglia Ciontoli è stata condannata in secondo grado per omicidio colposo: il capofamiglia a 5 anni,la moglie e i figli a 3 (in primo grado per l’ex 007 era stata chiesta la pena di 14 anni per omicidio volontario).

Vannicola, dopo aver riferito questa sua versione in tv a “Le Iene”, l’ha anche confermata, come persona informata sui fatti, al procuratore capo di Civitavecchia, Andrea Vardaro, e al pm, titolare del fascicolo, Roberto Savelli. Il commerciante ha anche aggiunto che Izzo avrebbe detto ad Antonio Ciontoli, in quelle fasi concitate e cioè dopo lo sparo, di prendersi lui la colpa di tutto per coprire il figlio.

Izzo ha smentito la storia ma adesso la procura lo indaga per vederci chiaro. E ha ascoltato altri testimoni, tra cui Manlio Amadori, in servizio il 17 maggio 2015.

Vannicola – per rafforzare la tesi dell’amicizia tra Izzo e Ciontoli – ha riportato che i due sarebbero entrati assieme nel suo negozio per acquistare una borsa su misura con la fondina per la pistola proprio per il sottufficiale della Marina. Ma non è da escludere che invece la borsetta a tracolla sia in possesso di un altro maresciallo in precedenza in servizio a Ladispoli.

Un altro carabiniere che quindi presto potrebbe essere sentito in Procura per dare la propria versione. Mentre va avanti il filone relativo alla nuova indagine civitavecchiese, c’è grande attesa per l’udienza in Cassazione che sarà chiamata a confermare o ribaltare il secondo grado di giudizio. I genitori di Marco Vannini, Valerio e Marina, continuano a chiedere «verità e giustizia».

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