Economia
La colata di cemento della Regione Sicilia nelle aree con vincoli ambientali e culturali
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-07-03
Primo sì al disegno di legge che riforma i Beni culturali e non solo. Nuovi condoni e vincoli più soft
In Regione Sicilia si prepara una colata di cemento in aree con vincoli ambientali e culturali. Repubblica Palermo spiega oggi che con la scusa dell’emergenza economica causata dal coronavirus, e del giusto sostegno alla ripresa economica, ecco che alcune manine stanno inserendo in diversi disegni di legge emendamenti per soddisfare la voglia di sanatoria e di cemento in aree dove oggi non si potrebbe piazzare nemmeno una nuova pietra. «Sta accadendo qualcosa di vergognoso che va subito fermato», dicono in coro il dem Anthony Barbagallo e il 5 stelle Giampiero Trizzino che hanno già visto strani emendamenti viaggiare nei corridoi dell’Ars. Quali?
Un emendamento, che Forza Italia aveva già provato a piazzare nella Finanziaria, riguarda la possibilità di nuove edificazioni nelle aree dei piani regolatori con vincoli scaduti: ad esempio se un’area del prg prevedeva il divieto di nuove costruzioni e il ripristino del verde, ma il vincolo decennale è scaduto, non solo come prevede la legge attuale si può ristrutturare con cambio di destinazione d’uso purché quest’ultimo sia omogeneo all’area circostante, ma con l’emendamento azzurro si potrebbe anche abbattere e fare nuove costruzioni: «In nessun’altra parte d’Italia è consentita una cosa del genere — dice Barbagallo — al massimo si può ristrutturare e cambiare destinazione d’uso, non costruire ex novo con aumento di cubatura».
Ma l’asso nella manica, al quale sta lavorando un fronte trasversale di deputati, è quello di piazzare nel ddl urbanistica una mega sanatoria per le case costruite sul mare e che dovrebbero essere abbattute, da Licata a Castelvetrano passando per gran parte della fascia costiera siciliana deturpata da immobili a ridosso della spiaggia. La legge attuale prevede che tutte le costruzioni realizzate dopo il 1976 entro i 150 metri dalla battigia devono essere demolite perché abusive: la proposta che viaggia nel corpaccione dei mille emendamenti al ddl urbanistica estende questo termine al 1983. Sanando così migliaia di case abusive sul mare.
Legambiente solleva poi un altro abbassamento della guardia che si vuole far passare in materia di tutela ambientale: «Il ddl sui beni culturali, cosiddetto “Sammartino”, prevede la realizzazione di nuovi piani paesaggistici — dice Gianfranco Zanna — non dicendo che fine fanno quelli attualmente in vigore e per giunta con un intervento della politica perché nella riforma i piani dovrebbero essere autorizzati in giunta e non più solo dalle sovrintendenze».