La Regione Lombardia anticipa la cassa integrazione ma dimentica di fare la richiesta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-12

L’annuncio del tenero Fontana e la realtà dei fatti: la Regione Lombardia, a differenza di altri come l’Emilia-Romagna, non ha ancora mandato la richiesta per la cassa integrazione in deroga all’INPS

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“I lombardi non possono aspettare. Non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del Governo per imprese e lavoratori. Regione Lombardia invece con un accordo con il sistema bancario e sindacati garantisce le risorse per l’anticipo della cassa integrazione“: il governatore lombardo Attilio Fontana in un video su Facebook ieri ha annunciato che la CIG nella sua Regione arriverà prima: “Entro una settimana – ha spiegato Fontana – fino a 1 milione di lombardi potranno chiedere in banca l’assegno, soldi veri. Se lo Stato non c’è garantiamo noi. In Lombardia parliamo con i fatti”.

La Regione Lombardia anticipa la cassa integrazione ma dimentica di fare la richiesta

L’annuncio di Fontana viene subito preso come un assist dall’assessora al Lavoro della Regione Melania Rizzoli: “L’anticipazione sociale della cassa integrazione si pone come rimedio a un complesso iter di autorizzazione della cassa integrazione ed è un atto di fiducia verso la nostra gente”. E ancora: “La spinta impressa dalla Lombardia alla Convenzione nazionale sull’Anticipazione sociale – prosegue Rizzoli – ha proprio questo obiettivo: fidarsi delle aziende lombarde che hanno presentato domanda di cassa integrazione (anche quella ordinaria di competenza dell’INPS) e agevolare l’attuazione della Convenzione con la promozione del Fondo a garanzia degli anticipi erogati dalle banche”. “Perché – continua l’assessore Rizzoli – è vero che le banche hanno aderito al 94% alla convenzione nazionale, ma è altrettanto vero che si sono riservate di valutare il merito creditizio dei lavoratori, che possono essere anche persone fragili ed in difficoltà. Ecco, la garanzia della Regione cerca di far arrivare a tutti l’anticipazione delle banche, coprendo le eventuali difficoltà anche di chi ha più bisogno di aiuto”.

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In tutto ciò però c’è un problema. La Regione Lombardia, a differenza di altri come l’Emilia-Romagna, non ha ancora mandato la richiesta per la cassa integrazione in deroga all’INPS: “È vero, come dice il presidente Fontana, che bisogna dare risposte rapide ai cittadini lombardi – risponde il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia -. Dispiace però notare che l’ennesima polemica innescata dalla Regione è, anche stavolta, infondata. Abbiamo chiarito già nei giorni scorsi che i rimborsi per le spese effettuate saranno rimborsate appena arriveranno i riscontri. È complicato dare risposte se non ci sono richieste“. Va ricordato che nei giorni scorsi il governo ha firmato una convenzione con l’Abi che prevede che i soldi della cig possano essere anticipati dalle banche senza costi per i lavoratori.

Ma la CIG è anche un problema del governo e dell’INPS

Ma la Cassa Integrazione Guadagni, al di là delle polemiche politiche, è anche un problema del governo. Per quella in deroga, spiega oggi il Mattino, tocca all’Inps erogare l’assegno dopo che la pratica è stata istruita dalle Regioni. Ma proprio qui, per molti, si è voluto inutilmente complicare le cose con il rischio di un inutile allungamento dei tempi: «L’Istituto poteva benissimo procedere da solo, conoscendo già le buste paga dei lavoratori destinatari della misura, si è creato un collodi bottiglia di cui si poteva fare a meno vista l’urgenza», spiegano gli esperti in materia.

cassa integrazione 15 aprile

Oltretutto per questo tipo do Cassa integrazione l’anticipo da parte del datore di lavoro è facoltativo: chi ha risorse sufficienti oltre che una certa sensibilità può farlo di tasca propria, altrimenti bisogna attendere che l’iter sia completato.

L’accordo raggiunto da Inps e Abi per l’anticipo della Cigo da parte delle banche è utilissimo a condizione che i tempi per le verifiche siano celeri. Non sono una buona notizia ad esempio i ritardi con cui le Regioni stanno trasmettendo le istanze all’Inps. Poche, come la Campania si sono messe subito pancia a terra per accelerare al massimo le “istruttorie”. A ciò si aggiunge l’allarme per il mancato inserimento di intere categorie di lavoratori stagionali tra quelle, come i termali o i balneari, già coperti dalla Cigo: mancano gli aeroportuali, ad esempio, o gli autisti Ncc ma l’elenco è più lungo di quanto si possa immaginare.

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