Il reddito universale di attività di Macron

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-14

8 miliardi di euro in stanziamenti su 4 anni tra sussidi a giovani, disoccupati e famiglie senza reddito, per risalire nei sondaggi che lo vedono in crisi di popolarità

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Il «reddito universale di attività» è la misura presentata ieri dal presidente francese Emmanuel Macron nell’ambito del suo piano contro la povertà, che punta a «combattere le ineguaglianze che si trasmettono di generazione in generazione». Oltre 8 miliardi di euro in stanziamenti su 4 anni tra sussidi a giovani, disoccupati e famiglie senza reddito, per risalire nei sondaggi che lo vedono in crisi di popolarità e sempre più indicato come il presidente dei ricchi. Spiega oggi Repubblica:

Non sarà un nuovo sussidio ma la fusione di diversi aiuti che lo Stato già versa. Il leader francese vuole porre fine a quello che chiama «accumulo di aiuti» che, spiega, «finisce per generare errori, confusione» e alimenta «discorsi insopportabili sull’assistenzialismo». Il nuovo reddito di base sarà sottoposto ad alcune condizioni, in particolare la ricerca del lavoro, e non sarà dunque universale come dice il nome.

Oltre a rivedere il sistema di aiuti per i più bisognosi — 8,8 milioni di persone secondo gli ultimi calcoli — Macron vuole combattere le cause della povertà. E così il governo stanzierà 50 milioni di euro per aiuti all’infanzia e all’inserimento dei giovani in difficoltà. Previsti anche fondi per la costruzione di asili nido, l’estensione dei pasti a 1 euro già attuato nelle mense pubbliche di alcune municipalità e la prima colazione gratuita nelle scuole delle zone più depresse.

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Il reddito minimo in Europa (Fatto Quotidiano, 5 marzo 2015)

Il Corriere segnala che la proposta è molto diversa da quella di Hamon o del M5S in Italia:

Il «reddito universale di attività» è in sostanza il raggruppamento e la semplificazione dei diversi aiuti sociali che già oggi vengono assicurati alle fasce deboli della popolazione, e che finora non venivano usati dal 30 per cento degli aventi diritto perché i passi burocratici sono troppo complicati. È «universale» non perché garantito a tutti i cittadini ma perché comprende tutte le allocazioni attuali, e «di attività» perché condizionato allo sforzo di trovare «un lavoro adatto alle caratteristiche di ciascuno».

Chi vuole percepire il «reddito universale di attività» dovrà prima firmare un «contratto di impegno e responsabilità reciproca» e non potrà rifiutare «più di due offerte ragionevoli di lavoro o di attività che figurano nel suo contratto». Al momento non è chiaro a quanto ammonterà l’assegno.

Leggi sull’argomento: Niente reddito di cittadinanza il primo gennaio 2019

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