Reddito di inclusione per due milioni e mezzo di persone

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-02

Non è più necessario avere in famiglia un minore, un disabile, una donna in stato di gravidanza o un disoccupato over 55 per ottenere il sussidio.  La platea  potenziale dei destinatari aumenta così da 500mila famiglie a 700mila

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Dal primo luglio si amplia la platea dei beneficiari del REI, il Reddito di Inclusione varato dal governo Gentiloni. Come previsto dalla legge di Bilancio che ha già stanziato i fondi necessari, non è più necessario avere in famiglia un minore, un disabile, una donna in stato di gravidanza o un disoccupato over 55 per ottenere il sussidio.  La platea  potenziale dei destinatari aumenta così da 500mila famiglie (circa 1,8 milioni di individui) a 700mila (circa 2,5milioni di persone). Il beneficio economico può arrivare al massimo a 187,5 euro per una persona e fino a 539,8 euro per famiglie con almeno sei componenti. Tra i requisiti c’è un Isee non superiore a 6mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, al massino di 20mila euro.

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Reddito di inclusione e platea allargata (Il Messaggero, 2 luglio 2018)

Intanto c’è un progetto del MoVimento 5 Stelle per potenziare ulteriormente lo strumento in attesa di poter varare il reddito di cittadinanza. In attesa di realizzare l’utopia di un assegno a tutti coloro che non lavorano, il leader Cinque stelle vuole raggiungere almeno le famiglie in povertà assoluta. Tutto sommato lo stesso obiettivo che – fuori tempo massimo – aveva immaginato il Pd. Nel bilancio ci sono quasi due miliardi: una volta sterilizzato l’aumento Iva e finanziate le spese non rinviabili trovarne fino a sei non sarà facile. Di Maio spera in uno sforzo dell’Europa e nell’aiuto del Tesoro, contro il quale non c’è stata finora una sola parola di vera critica per le uscite (a suo avviso fin troppo prudenti) sulla gestione dei conti pubblici.

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Reddito di inclusione, reddito di cittadinanza e reddito di avviamento: il confronto (Il Sole 24 Ore, 30 marzo 2018)

Se lo spazio non ci fosse, per evitare dolorosi tagli alla spesa una soluzione potrebbe essere la riduzione della platea dei beneficiari del bonus Renzi, anche se nel Movimento viene valutata come extrema ratio.

Leggi sull’argomento: Il piano B di Di Maio sul reddito di inclusione

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