I tagli sul reddito di cittadinanza a settembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-29

I primi a scontarli saranno i sussidiati che non spendono l’importo mensile per intero, come chiarito ieri dall’INPS

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Arrivano a settembre i primi tagli al reddito di cittadinanza. E i primi a scontarli saranno i sussidiati che non spendono l’importo mensile per intero, come chiarito ieri dall’INPS. Arriverà un 20 per cento in meno con due meccanismi di decurtazione. Spiega oggi il Messaggero:

Nel caso in cui il beneficio non venga interamente speso o prelevato nel corso del mese successivo all’accredito, lo stesso viene decurtato fino a un massimo del 20 per cento nella mensilità successiva. Ma può essere anche decurtato dalla disponibilità della tessera magnetica in dotazione ai beneficiari del reddito di cittadinanza l’ammontare complessivo non prelevato nel semestre. I meccanismi di decurtazione sono stati attivati da un apposito decreto del ministero del Lavoro sulle tempistiche per la fruizione del beneficio economico, emanato il 2 marzo 2020 e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 30 giugno 2020. L’obiettivo è quello di colpire i furbetti del reddito. Oggi l’importo medio versato agli aventi diritto al sussidio è pari a 559 euro, ma ci sono 400 mila famiglie che ricevono meno di 400 euro al mese. La verifica dell’effettiva spesa mensile, sottolinea l’Inps, viene effettuata attraverso il confronto tra il saldo disponibile sulla card nell’ultimo giorno di ciascun mese, al netto degli eventuali arretrati erogati nel semestre in corso e in quello precedente, e il valore del beneficio mensile effettivamente erogato nel mese.

In pratica chi riceve 600 euro spendendone solo una parte va incontro a un taglio di 120 euro. La decurtazione, precisa l’istituto di previdenza nel messaggio 2975 del 28 luglio, si effettua tenendo conto di due diversi limiti: da un lato il limite massimo dell’importo sottratto non può superare il 20 per cento del beneficio mensile erogato e non speso, mentre dall’altro la decurtazione non opera se l’importo risulta inferiore al 20 per cento del beneficio minimo, pari a 8 euro. Il decreto del ministero del Lavoro stabilisce che all’inizio di ciascun mese il gestore del servizio deve fornire all’Inps il valore del saldo dell’ultimo giorno del mese precedente delle card attive.

reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza (Il Messaggero, 28 dicembre 2019)

«Il valore del saldo viene trasmesso, unitamente al codice fiscale del titolare della carta e all’identificativo della carta stessa, al fine di consentire il corretto abbinamento con i dati del nucleo beneficiario. Pertanto, a partire dal mese di luglio, Poste Italiane provvederà a trasmettere tali informazioni, che permetteranno l’applicazione della decurtazione mensile da settembre», recita il messaggio.

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