Reddito di cittadinanza, Navigator senza concorsi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-03

Come si diventa Navigator? Senza concorsi pubblici. Con l’assunzione senza colloquio e due anni di precariato. E dopo che succede, visto che c’è il Decreto Dignità?

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I Navigator che dovranno controllare i percettori del reddito di cittadinanza sono ancora in alto mare. Il “decretone” (il provvedimento che contiene le norme su Quote 100 e sul Reddito di cittadinanza) per l’assunzione dei navigator prevede il parere della Conferenza delle Regioni. Ma le Regioni – che con il ministro hanno avuto già molte riunioni ad hoc – sono in rivolta e fanno sapere: l’accordo non ci sarà, certamente non alle condizioni che vorrebbe imporre il vicepremier Di Maio.

L’idea di Di Maio è di fare assumere questo personale dall’Anpal servizi, l’agenzia nazionale per le politiche attive, attraverso semplici colloqui, con contratti di co.co.co di due anni. E poi distribuirli nei 550 centri per l’impiego regionali. Uno schema che le Regioni rigettano. Che fine fanno – chiedono – quelli che hanno già fatto concorsi e sono attualmente in lista di attesa? Cosa succederà al termine dei due anni? Il decreto dignità,voluto dallo stesso Di Maio, prevede che dopo due anni di contratto a termine, per mantenere lo stesso dipendente devi assumerlo a tempo indeterminato. Come possono tutelarsi le Regioni da prevedibili contenziosi in materia?

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I Navigator per il reddito di cittadinanza (Il Messaggero, 3 marzo 2019)

Infine c’è un altro punto critico, sottolineato oggi dal Messaggero: tra i compiti che i navigator sicuramente avranno ci sarà quello di far combaciare domande e offerte di lavoro, nella propria provincia/regione ma non solo (la terza proposta di lavoro può essere anche su tutto il territorio nazionale). Il “mismatch”-ovvero il disallineamento tra chi cerca determinate qualifiche lavorative sul mercato e le offerte effettive disponibili – infatti è altissimo. Secondo una recente indagine tra le piccole e medie imprese, è pari al 29%. Quindi ai navigator  servirebbero dei sistemi informatici che facciano dialogare e siano in grado di incrociare tutte le banche dati dei 550 centri per l’impiego sparsi sul territorio. Ma anche questo punto nevralgico, per ora è completamente in alto mare.

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