Reddito di cittadinanza: dopo un anno hanno trovato lavoro in 65mila

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-17

I centri per l’impiego sono fermi, i navigator sono in smart working, l’app che doveva incrociare domanda e offerta di lavoro promessa dal presidente dell’Anpal Domenico Parisi non è ancora operativa e a causa dell’emergenza economica le proposte di assunzione arrivano con il contagocce

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I percettori del reddito di cittadinanza che hanno ottenuto un contratto, stando agli ultimi dati forniti dall’Anpal, sono circa 65 mila. Come scrive oggi Il Messaggero, meno del 20 per cento dei contratti è a tempo indeterminato, circa il 60 per cento risulta essere a tempo determinato,mentre il restante 20 per cento è composto da altri contratti, tra cui somministrazioni e collaborazioni.

Sono circa un milione i beneficiari del reddito di cittadinanza che devono ancora trovare un impiego. I percettori attivabili che hanno sottoscritto i famosi patti per il lavoro sono solo uno su tre. Poco più di diecimila sussidiati, su oltre 2,5 milioni di persone coinvolte, hanno ottenuto finora un contratto a tempo indeterminato. A un anno e mezzo dal varo della misura dei Cinquestelle, figlia della prima e unica manovra del governo legastellato, nata per contrastare la povertà ma anche per inserire nel mondo del lavoro gli aventi diritto al sostegno, il bilancio è drammatico.

Complice il Covid-19 cresce da un lato la platea dei beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza, con l’ingresso da gennaio di altri duecentomila nuclei, mentre si riduce la percentuale di quelli che hanno trovato un lavoro sul totale dei percettori considerati attivabili: gli occupabili durante il lockdown hanno toccato quota un milione, ma finora meno del dieci per cento ha sottoscritto un contratto di qualche tipo. Il cavallo di battaglia pentastellato in compenso è già costato 7 miliardi di euro circa, tra le erogazioni ai beneficiari, il rafforzamento dei centri per l’impiego e gli stipendi dei navigator. Insomma, il reddito di cittadinanza non fa rima con lavoro. I centri per l’impiego sono fermi, i navigator sono in smart working, l’app che doveva incrociare domanda e offerta di lavoro promessa dal presidente dell’Anpal Domenico Parisi non è ancora operativa e a causa dell’emergenza economica le proposte di assunzione arrivano con il contagocce.

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I voti dei grillini nelle regioni con più percettori del reddito di cittadinanza (Il Messaggero, 18 febbraio 2020)

E i navigator? I numeri che ne fotografano il contributo sono impietosi. Calcolatrice alla mano, i tremila tutor assunti ormai quasi un anno fa per trentamila euro lordi l’anno di stipendio (sono stati stanziati 250 milioni di euro per inserirli nel meccanismo) hanno trovato lavoro in media a una ventina di beneficiari a testa.

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