Non solo il caso Amin: cosa rischia chi compie atti razzisti allo stadio | VIDEO

di Edno Gargano

Pubblicato il 2022-05-25

Reati di razzismo e incitamento all’odio razziale: cosa succede a chi li compie, come nel recente caso di Lazio-Verona, ma non solo

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L’uguaglianza e l’integrazione di una società passano attraverso la lotta contro alcuni comportamenti particolarmente odiosi, poiché tesi a screditare una minoranza di persone, le quali vorrebbero integrarsi in una nuova realtà, in virtù del processo di globalizzazione intrapreso ormai da diversi anni, anche in Italia.

Non solo il caso Amin: cosa rischia chi compie atti razzisti allo stadio | VIDEO

Il riferimento corre ai reati di razzismo e incitamento all’odio razziale: il primo si configura nel momento in cui una persona offende l’altra per motivazioni che sono legate all’appartenenza di quest’ultima a una diversa etnia. La seconda condotta è particolarmente grave, poiché ha preso piede in diversi contesti e tende ad incrementarsi, in maniera direttamente proporzionale al numero di persone che partecipano all’offesa. Ci riferiamo ad un soggetto che si promuove fautore dell’odio razziale, attraverso condotte che isolano il diverso e lo attaccano spietatamente, con l’ausilio di altre persone.

Infatti, di recente il mondo sportivo si è macchiato di diversi comportamenti che potrebbero essere sussunti sotto tali fattispecie; ci si riferisce agli odiosi strilli delle frange della tifoseria più accanite, nei confronti dei calciatori scuri di pelle. Il fenomeno è particolarmente odioso, poiché non permette di individuare con precisione l’offensore e inoltre tale incitamento è astrattamente idoneo a convincere gli altri tifosi, spingendoli a porre in essere comportamenti contro la legge.

Basti pensare che, durante la partita finale di campionato tra Lazio e Verona, i tifosi della squadra di casa hanno rivolto pesanti insulti razzisti nei confronti di uno steward a bordocampo, obbligandolo a lasciare la propria postazione lavorativa, per trasferirsi in un settore più tranquillo. Il comportamento è stato fortemente condannato dal Ministro degli Esteri Di Maio. Tali episodi si sono verificati anche nei confronti del difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly, nella partita di Aprile 2022 contro l’Atalanta: la nazionale senegalese ha fortemente condannato il gesto.

Per arginare tali comportamenti, il legislatore è intervenuto in due modi:

  • In primo luogo, come sopra riferito, tramite l’incriminazione di cui all’art. 604bis codice penale;
  • In secondo luogo, prevedendo la misura del DASPO (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) che impedisce alle persone pericolose di frequentare gli stadi o le altre strutture nelle quali si svolgono le manifestazioni sportive.

In particolare, tale ultimo provvedimento è emanato dal questore locale e si rivela essere un deterrente efficace, perché spesso i soggetti pongono in essere comportamenti illeciti solo in occasione delle manifestazioni sportive, pertanto inibire loro la partecipazione rimuove il problema alla radice.

Edno Gargano

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