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La quarantena resta di 14 giorni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-16

La quarantena non verrà accorciata, almeno per ora: sono necessarie altre valutazioni, spiega il CTS

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Qualche giorno fa il professor Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova e Massimo Galli, direttore delle malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano spiegavano quali fossero i rischi della riduzione della quarantena da 14 a 7 giorni. Senza tampone a tutti alla fine del periodo di isolamento la possibilità di mandare in giro degli asintomatici sarebbe cresciuta in modo considerevole. Si è poi parlato della possibilità di una quarantena di 10 giorni. Ma il CTS ha fermato tutto. La quarantena non verrà accorciata, almeno per ora: sono necessarie altre valutazioni. Spiega Repubblica:

Ieri il Comitato tecnico scientifico ha discusso della riduzione a 7 a 10 giorni del periodo di tempo durante il quale si osserva se compaiono i sintomi del Covid. Si e analizzato il documento della Francia che, Invece, ritiene di fare il taglio e, quasi unanimemente, lo si è giudicato non adeguato. Le motivazioni degli esperti francesi non convincono. Detto questo, i tecnici guidati da Agostino Miozzo della Protezione civile hanno deciso che si faranno altri approfondimenti. Soprattutto, si studierà la questione dal punto di vista internazionale, con un occhio alle prese di posizione di Oms e altre organizzazioni sanitarie. Ma si discuterà pure con alcuni Paesi, ad esempio la Germania. Insomma, è presto per dare il via libera a una riduzione dei 14 giorni. Del resto, è stata una delle riflessioni, siamo in un periodo particolare. Dopo l’aumento di casi estivo, per certi versi inatteso, adesso c’è da capire cosa succederà alla circolazione del virus con l’apertura delle scuole. Ieri il Cts ha rinviato la decisione su cosa fare con chi ha avuto l’infezione in passato e successivamente, una volta guarito, ha avuto contatti con un positivo.

quarantena ridotta 7 giorni problema

Il Comitato Tecnico Scientifico ha anche discusso del tema del doppio tampone e della capienza dei treni ad alta velocità. Anche in questo caso non è stata presa ancora nessuna decisione, ma nelle prossime ore potrebbero cambiare le norme di sicurezza che prevedono che le carrozze siano riempite al 50%. Il limite potrebbe essere alzato, come per il trasporto pubblico locale, fino al 80%.

 

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