Quarantena per i viaggi nei paesi UE fino al 30 aprile?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-31

La quarantena di 5 giorni per chi torna da un viaggio in un paese estero, anche appartenente all’Unione Europea potrebbe essere prorogata fino al 30 aprile

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Ieri l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ha predisposto una quarantena di 5 giorni per chi torna da un viaggio in un paese estero, anche appartenente all’Unione Europea. Ora la misura potrebbe essere prorogata fino al 30 aprile

Quarantena per i viaggi nei paesi UE fino al 30 aprile?

La stretta decisa ieri con un’ordinanza del ministro della Salute sui viaggi all’estero nel periodo di Pasqua potrebbe essere prorogata ben oltre le festività. Si tratta della norma – pubblicata ieri sera in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi fino al 6 aprile – che prevede per chi arriva o rientra dai Paesi dell’Unione Europea un tampone in partenza, una quarantena di 5 giorni al rientro e un ulteriore tampone al termine dei 5 giorni. Fonti di governo spiegano all’Adnkronos che è sul tavolo l’ipotesi concreta di prorogarla fino alla fine del mese.

Vacanze all’estero: ecco dove si può andare nonostante la zona rossa

Molte limitazioni per il periodo di Pasqua, così come previsto dal primo (e forse ultimo, per via del cambiamento dello strumento normativo deciso da Palazzo Chigi), con l’Italia completamente in zona rossa nei giorni del 3, 4 e 5 aprile. Nessuno spostamento tra Regioni e una serie di provvedimenti restrittivi che abbiamo già imparato a conoscere lo scorso Natale. Ma esiste un paradosso: le vacanze all’estero si potranno fare. A certificarlo è una nota protocollata del Ministero dell’Interno che dà il via libera agli spostamenti in direzione degli aeroporti (anche in zona rossa) per recarsi in alcuni – non tutti – i Paesi stranieri. A raccontare questo paradosso è il Corriere della Sera che spiega come il tutto sia partito lo scorzo 3 marzo, con una richiesta fatta dall’Associazione dei tour operator italiani (Astoi) al Viminale per avere una risposta alla domanda: è consentito andare in aeroporto – in zona arancione e rossa (dove sono limitati anche gli spostamenti tra i comuni) in caso di “viaggi per turismo verso destinazioni estere non interdette”? La risposta del Ministero dell’Interno è stata affermativa.

«Sono giustificati gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti, non possono subire compressioni o limitazioni al proprio svolgimento».

Per raggiungere gli aeroporto, sarà comunque necessario portare con sé il classico modello per l’autocertificazione degli spostamenti.

Il Corriere della Sera riporta anche le varie destinazioni che non sono interdette:

Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco ma rispettando le restrizioni locali e al ritorno in Italia nella maggior parte dei casi è obbligatorio sottoporsi al tampone.

Le regole per viaggiare (e tornare)

Le vacanze all’estero, nonostante la zona rossa e arancione, sono consentite verso tutti quei Paesi. E non solo. Si può andare, secondo questo regolamento, anche in Austria, nel Regno Unito, negli Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia. Chi ritornerà da queste destinazioni, dovrà comunque sottoporsi a un periodo di quarantena (isolamento fiduciario) di 14 giorni, anche in caso di tampone negativo.

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