Cosa succede alle palestre e ai centri benessere nella fase 2

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-27

Parrucchieri e barbieri, centri di estetica e centri massaggi saranno tra le ultime attività a riaprire, dopo quattro settimane dalla fine del lockdown. I negozi che prevedono un contatto diretto tra cliente e personale sono ad alto rischio. Dovranno quindi essere adottate misure particolarmente rigide

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Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi”, è scritto nel Dpcm sulla Fase 2 firmato ieri sera dal premier Giuseppe Conte. Per adesso i locali pubblici sono in fondo alla lista: il primo giorno di giugno dovrebbero riaprire bar e ristoranti, tutti con rigide misure di distanziamento: un metro al banco e due metri in sala per i ristoranti, tavoli con pochi commensali, personale con guanti e mascherina. Verrà favorita dove possibile la disposizione di tavoli e strutture all’aperto per ridurre al minimo il rischio contagi. Nessuna data invece per pub, teatri, cinema, discoteche e palestre giudicate ad alto rischio.

palestre riapertura

Parrucchieri e barbieri, centri di estetica e centri massaggi saranno tra le ultime attività a riaprire, dopo quattro settimane dalla fine del lockdown. I negozi che prevedono un contatto diretto tra cliente e personale sono ad alto rischio. Dovranno quindi essere adottate misure particolarmente rigide: sanificazioni di locali, materiali monouso, mascherine e guanti per personale e clienti. Si potrà andare solo per appuntamento e nei locali più piccoli soltanto uno per volta, mentre in quelli più grandi si entrerà garantendo comunque una distanza di due metri tra le postazioni. E i negozi? Per tutti gli esercizi commerciali il debutto è rinviato di due settimane. La data dell’11 maggio che era stata ventilata è stata scartata perchè il comitato tecnico-scientifico ha chiesto 14 giorni per poter valutare gli effetti del primo step di aperture. Nel frattempo i negozi dovranno adottare tutte le misure che sono state indicate per la riapertura al pubblico: sanificazione dei locali, installazione dei dispenser di gel igienizzanti, percorsi di entrata e di uscita per garantire il distanziamento dei clienti, uno solo per volta nei locali fino ai 40 metri quadri.

Leggi anche: Fase 2: cosa si può fare dal 4 maggio, dal 18 e dal primo giugno

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