Vincenzo De Bustis spiega il piano per la Popolare di Bari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-26

A breve acquisto e fusione di una piccola banca per avere i vantaggi previsti. Poi la scissione in due della Popolare di Bari

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In un’intervista rilasciata oggi ad Alessandro Graziani per Il Sole 24 Ore, Vincenzo De Bustis spiega il piano di traghettamento per portare la Banca Popolare di Bari fuori dalla crisi. De Bustis è stato richiamato a fine 2018 per gestire la transizione della banca verso la Spa come previsto dalla riforma Renzi e poi confermato ad nel corso dell’ultima assemblea che ha segnato la fine della presidenza di Marco Jacobini.

Siamo al lavoro sul fronte societario, finanziario e industriale. Con due obiettivi strategici: rigenerare valore per gli azionisti delusi e progettare una banca nuova, multicanale o digitale ibrida partner di famiglie e imprese. Operativamente, la priorità in agenda è quella di contabilizzare già entro fine anno i benefici patrimoniali previsti dal Decreto Crescita in caso di aggregazioni tra banche del CentroSud.

Come intendete procedere perché circa 350 milioni di Dta si trasformino in capitale innalzando il Cet1?
Abbiamo individuato tre ipotesi acquisitive, una banca e altri due veicoli strumentali sotto il profilo industriale. Stiamo procedendo con le offerte vincolanti. Contiamo a breve di chiudere i deal con i tre soggetti e procedere poi alla fusione entro fine anno.

banca popolare di bari numeri

La seconda fase in ordine temporale, che pare di capire sia già in corso d’opera, è la successiva scissione in due della Popolare Bari con la nascita della Società per azioni a fianco della cooperativa. In che modo pensate di procedere?
Consulenti e legali sono al lavoro. L’ipotesi prevalente al momento è quella della scissione pura: ogni attuale azionista di Popolare Bari avrà in futuro un’azione della cooperativa e un’azione della nuova Spa.

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