Economia

Piercarlo: la lettera del fattorino di Deliveroo a Luigi Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-19

Il Fatto Quotidiano pubblica una lettera aperta di un fattorino di Deliveroo al ministro Di Maio sul decreto che tocca la Gig Economy

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Il Fatto Quotidiano oggi pubblica una lettera di Piercarlo, fattorino di Deliveroo, a Luigi Di Maio riguardo il Decreto Dignità e le norme sulla Gig Economy che ha promesso il ministro dello Sviluppo e del Lavoro. La lettera parte dalla descrizione del lavoro:

Il nostro non è un lavoro subordinato, ma soprattutto se fosse un lavoro subordinato non potremmo avere la flessibilità di cui disponiamo oggi.Cerco di spiegarle come funziona, almeno per Deliveroo, la piattaforma per cui io lavoro. Oggi posso scegliere (con anticipo di una settimana) quando lavorare, se lavorare un’ora, zero,o 50 (previa disponibilità).   […]

Posso ridurre, a un minuto prima dell’inizio, una o più di una delle ore che ho prenotato, senza ricevere né ammonimenti, né richiami, né danni di reputazione nel rating. Posso inoltre, in caso di necessità, aggiungere un’ora non prenotata, per esempio per sostituire qualcuno, o per aumentata necessità. Con un contratto subordinato la mia libertà sparirebbe, diventerebbe un normale lavoro, con un capo che mi dà i turni, e io che devo accettarli, mi piaccia o meno. Deliveroo applica un sistema di cottimo (che lei vuole abolire) con garanzia di minimo orario.

Deliveroo paga 5 euro lordi a consegna (4 netti), con garanzia di fornire al rider 1,5 ordini ogni ora. Se, per mancanza di ordini non ci si arriva,Deliveroo riconoscerà comunque l’equivalente: 7,5 euro lordi (6 netti). A maggio ho lavorato 58,4 ore, in base alle mia disponibilità, cancellando alcune ore prenotate per motivi personali (Deliveroo è il mio secondo lavoro). Ho incassato 574,58 euro lordi (459,67 netti), a fronte di 76 ordini consegnati (1,3 consegne di media ogni ora). In sostanza ho ricevuto una paga di circa 10 euro lordi l’ora (7,85 netti). Paga che, le posso assicurare, è superiore a molti lavori. […]

di maio decreto dignità riders gig economy contratto subordinato - 6

Il decreto dignità di Luigi Di Maio

E poi spiega di quali tutele i rider abbiano davvero bisogno:

Serve garantire un minimo orario, serve togliere quel vergognoso tetto di 5.000 euro lordi l’anno che oggi la legge impone per le prestazioni occasionali. Bisogna valutare con l’Inps una soluzione per riconoscere le ore lavorate. Serve garantire trasparenza sull’eventuale rating del rider (come già oggi fanno alcune app), ma la prego, non snaturi ciò che è, ovvero un lavoro flessibile, che permette a migliaia di persone di poter aumentare le proprie entrate in assoluta e totale libertà.

Ho creduto molti anni fa nel Movimento di cui lei oggi è capo politico, proprio perché era diverso, non era ipocrita, sapeva capire più di altri i cambiamenti della società, le nuove esigenze e le nuove professioni, perché non tutti vogliono stare in catena di montaggio sotto un capo che detta ordini, ci sono anche persone che nella vita fanno e hanno fatto scelte diverse, e suo compito è tutelare anche noi, non solo i dipendenti.

Leggi sull’argomento: Come il decreto dignità potrebbe ammazzare la precarietà… e la Gig Economy

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