Il piano di razionamento dell'acqua a Roma non serve più: si torna a prelevare a Bracciano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-28

Il ministro Galletti annuncia che il disagio per i cittadini e la figuraccia internazionale per Roma è stata scongiurata: si continuerà a prendere l’acqua dal lago di Bracciano fino al primo settembre

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“Insieme al presidente Zingaretti abbiamo scongiurato un disagio per centinaia di migliaia di cittadini, e scongiurato una figuraccia internazionale per Roma”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, conversando con i giornalisti a Montecitorio. Anche il presidente di ACEA, Luca Alfredo Lanzalone, durante una conference call, ha annunciato la fumata bianca: “In arrivo un provvedimento della Regione modificativo” del divieto di attingere acqua dal lago di Bracciano, “che dovrebbe scongiurare la necessità di turnazione dell’erogazione dell’acqua nella città di Roma”. ACEA potrà continuare a prelevare acqua dal lago di Bracciano, anche se in forma ridotta, dai 900 litri al secondo di adesso a 400 litri. I rilievi saranno ridotti a un quarto rispetto ai 1800 litri al secondo di qualche tempo fa.

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Fonte https://twitter.com/emaperugini/status/841697741306761216

Scongiurato il razionamento dell’acqua a Roma e trovato un accordo sul prelievo dal lago di Bracciano, “ora però Acea e Comune debbono fare quello che gli spetta, e cioè gli interventi di manutenzione sulle reti e realizzare le nuove infrastrutture”. dice il ministro dell’Ambiente. “Non si può più perdere tempo- aggiunge- Roma non si può trovare più nella situazione in cui si è trovata in questi giorni”. Lo stop ai prelievi nel lago di Bracciano slitta al primo settembre, annuncia Zingaretti. Il presidente della Regione attacca poi la Raggi: “Il sindaco di Roma è anche azionista di maggioranza di Acea ed è sindaco della Città Metropolitana ho letto le sue dichiarazione e anche in questa occasione ha confermato di essere troppo abituata a scaricare le responsabilità su altri e non assumersi le proprie, attenzione che con questo atteggiamento roma rischia di morire”.
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ACEA e il lago di Bracciano (Corriere della Sera, 28 luglio 2017)

Con questa decisione, “facendoci carico di un problema creato da altri – ha spiegato Zingaretti -, confermiamo la nostra massima attenzione alla tutela del lago e al tempo stesso cerchiamo di coprire l’incapacità dell’ente gestore a garantire i servizi essenziali”. “Acea resta il responsabile della gestione idrica della capitale – ha concluso Zingaretti – ma la nostra opzione può permettere di evitare turnazioni del servizio per i cittadini per impedire seri problemi anche di natura sanitaria”.

Leggi sull’argomento: Ma dov’è finito il piano di razionamento dell’acqua a Roma?

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