Il piano dell’INPS sulle compensazioni tra crediti fiscali e debiti previdenziali

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-07

Il presidente dell’ente Pasquale Tridico propone un’unica piattaforma con l’Inail e l’Agenzia delle Entrate per smascherare le compensazioni fiscali fraudolente

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Pasquale Tridico e l’INPS preparano un piano anti-evasione che toccherà le compensazioni delle aziende tra crediti fiscali e debiti previdenziali.  Almeno 5 dei 7 miliardi cifrati nella nota di aggiornamento al Def come coperture dalla lotta all’evasione sarebbero il frutto di questo piano. Spiega oggi Repubblica:

Tutto nasce da una tabella mostrata da Tridico. Dal 2012 al 2018 la massa di compensazioni richieste dalle imprese è cresciuta da 7,85 miliardi a 13,66 miliardi, il 74% in più. In altre parole, sempre più spesso le aziende hanno pagato i loro debiti contributivi (i contributi previdenziali e i premi Inail relativi ai loro dipendenti che devono versare a Inps e Inail) coprendoli con i crediti fiscali che vantano nei confronti dello Stato (ad esempio Iva, ma anche Ires e Irap e altre agevolazioni fiscali). Lo consente la legge 241 del 1997. E non solo alle aziende, ma a tutti i contribuenti. Lo strumento è l’F24, un modello molto utilizzato ad esempio dalle famiglie che versano i contributi delle colf.

piano anti-evasione inps
Il piano anti-evasione dell’INPS (La Repubblica, 7 ottobre 2019)

Se l’intento della legge 241 era buono – semplificare e sveltire gli adempimenti – gli esiti non sempre sono stati all’altezza. Imprese e contribuenti disonesti possono infatti dichiarare crediti inesistenti per coprire i loro debiti. E se nel frattempo l’Agenzia delle Entrate si è dotata di server e strumenti informatici in grado di svelare i bluff anche in tempo reale, non sempre questi controlli funzionano. Esistono due tipi di compensazioni: verticali e orizzontali. Verticali se si coprono debiti fiscali con crediti fiscali: mele con mele, per usare una metafora. Ad esempio ho un debito Irpef o Irap di 100 e lo compenso con un credito Iva di 100. Risultato: zero tasse da pagare. La compensazione è orizzontale quando crediti e debiti sono di diversa natura: mele con pere. Ad esempio ho un debito verso Inps e Inail (è il caso di prima) e lo copro con un credito Iva.

Questo fa sì che l’agenzia delle entrate si accorga di eventuali compensazioni indebite con due anni di ritardo. Da qui il piano: ustituire una piattaforma multilivello per la condivisione dei dati tra Inps-Inail-Agenzia delle Entrate. Nel frattempo, colpire con un “daspo” – sospensione momentanea della licenza – commercialisti, consulenti del Lavoro, Caf che danno il visto di conformità a debiti inesistenti (sopra i 5 mila euro, dice la legge, perché sotto si può fare a meno del visto).

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