Perché Tiziano Renzi poteva postare su Facebook dagli arresti domiciliari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-21

Ieri c’è stata qualche polemica per lo status pubblicato dal padre di Renzi. Vediamo cosa dice la legge e cosa dice il provvedimento

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Ieri Tiziano Renzi ha pubblicato un lungo status su Facebook per discolparsi, senza entrare nel merito, riguardo l’accusa di false fatturazioni e bancarotta fraudolenta. La questione ha scatenato qualche domanda perché di solito a chi è agli arresti domiciliari è vietato utilizzare i social network, così come è vietato l’utilizzo del telefono. Ma in realtà a Tiziano Renzi, come ha detto lui stesso, è attualmente consentito l’uso dei social network. Il motivo lo spiega oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

La scelta di non imporre alcun divieto di incontro e di comunicazione a Laura Bovoli e Tiziano Renzi è stata presa dal procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo e dall’aggiunto Luca Turco che hanno svolto le indagini sulla gestione delle cooperative collegate alla società «Eventi6» e alla fine hanno sollecitato per entrambi gli arresti domiciliari.

E dunque il giudice Angela Fantechi si è adeguata perché, come sottolinea lei stessa nel provvedimento di cattura, «il divieto che aggrava le modalità esecutive della misura non può essere disposto se non richiesto dal pubblico ministero». I magistrati dell’accusa hanno ritenuto sufficiente il fatto che i due coniugi non potessero andare in ufficio o gestire in alcun modo la propria attività imprenditoriale e dunque firmare atti, emettere fatture, siglare accordi o intese con fornitori e clienti per evitare la «reiterazione del reato» che è stato il motivo per cui è stata richiesta la misura degli arresti domiciliari.

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