«Il taglio delle pensioni e il reddito di cittadinanza sono contro il Nord»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-15

Leghisti sul piede di guerra: la Manovra del Popolo scontenterà il loro elettorato

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Il taglio delle pensioni d’oro e il reddito di cittadinanza favoriscono il Sud e sfavoriscono il Nord. Valentina Conte su Repubblica racconta i maldipancia leghisti nei confronti del MoVimento 5 Stelle per i due provvedimenti e soprattutto il loro effetto:

«Se il pacchetto rimane com’è tra pensioni d’oro e di cittadinanza — ragiona un politico leghista di primo piano — assisteremo al più grande spostamento di risorse della storia d’Italia verso il Sud». Il malcontento sarebbe nei numeri: «Il 70-75% dei pensionati d’oro vive al Centro-Nord, così come altrettanti beneficiari della pensione di cittadinanza si trova a Sud».

Una situazione politicamente scomoda per la Lega a trazione settentrionale. Non è un caso che in tv ieri Di Maio abbia provato a calmare i bollori specificando che «il 47% del Reddito di cittadinanza andrà al Centro-Nord». Troppo poco, per la Lega che giudica la misura assistenzialismo caricato sulle spalle del Nord produttivo. La tensione è alle stelle. Sulle pensioni il governo del cambiamento si gioca un buon pezzo di consenso elettorale. Ecco perché il dossier è ancora aperto.

taglio pensioni d'oro
La tabella sul taglio delle pensioni d’oro (La Repubblica, 14 ottobre 2018 su dati Progetica)

Da leggere: L’addio alle monete da 1 o 2 cent

Anche “quota 100”, ad esempio, è tornata in discussione:

Ieri Di Maio l’ha spiegata così: «Ogni qual volta la somma tra età e contributi fa 100 puoi andare in pensione». Le ultime simulazioni dicono tutt’altro. Quota 100 sarebbe garantita solo a 62 anni con 38 di contributi. Poi il requisito dei 38 rimarrebbe fisso al crescere dell’età. Così da avere da quota 101 sino a 104. Sul rinnovo dell’Ape sociale (per un anno) e Opzione donna (fino al 2021) c’è ancora maretta, per i costi non irrisori.

Mentre sullo sfondo si agita “quota 41” — pensionamento a prescindere dall’età, ma con 41 anni di contributi — inclusa nel contratto di governo e mai tramontata del tutto. Il leader della Lega ci spera. E quello dei Cinque Stelle vuole togliergli la scena, annunciando l’intenzione di ricevere al ministero del Lavoro un gruppo di “quarantunisti”. Questa settimana. La settimana della manovra del popolo.

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