Pensioni, quanto si perde con quota 100 e opzione donna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-04

Un quarto in meno degli incassi per chi esce oggi dal lavoro: ma l’opzione donna è ancora meno conveniente

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Quanto perde chi anticipa la pensione con Quota 100 e chi va in pensione con Opzione Donna? Chi anticipa si accontenta di una pensione più bassa del 15% e incasserà nel tempo che gli resta (in media 21 anni, in base alla speranza di vita calcolata da Istat) in tutto 350 mila euro contro 453 mila, quasi un quarto in meno, calcola Progetica, società indipendente di consulenza.

Pensioni, quanto si perde con quota 100 e opzione donna

L’opzione donna, spiega invece oggi Repubblica, è penalizzante per due motivi. Perché, al contrario di quanto accade per quota 100, l’assegno viene ricalcolato interamente con il metodo contributivo (si prende quanto si è versato, non in proporzione agli ultimi stipendi). E perché si esce in base a due finestre molto lunghe: 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti per le dipendenti, 18 mesi per le autonome.  La misura è stata riconfermata solo per il 2019, riservata alle 58-59enni (classe 1959-1960) che hanno compiuto gli anni entro il 31 dicembre 2018.

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Quota 100 e opzione donna: quanto si perde (La Repubblica, 4 febbraio 2019)

Tutte le lavoratrici nate un anno dopo i requisiti (1960-1961) sono fuori dall’opzione. Sono fuori anche da quota 100. E quindi andranno in pensione con le regole Fornero, sei o sette anni dopo. Un esempio?  Una lavoratrice dipendente classe 1960, che versa i contributi dal 1983, se opta e va in pensione sei anni prima a 59 anni e 7 mesi – anziché a 65 anni e 8 mesi – perde il doppio di un uomo in quota 100. Un terzo dell’assegno e il 37% del “tesoretto” futuro, la “ricchezza a vita media”: 201 mila euro anziché 541 mila.

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