Economia

Pensioni di invalidità: chi prende l’aumento e per chi è solo parziale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-11

Per il Centro studi itinerari previdenziali i soggetti percettori di pensioni di invalidità civile sono nel complesso circa 980 mila. «Per raddoppiare gli assegni a tutti sarebbero serviti quasi tre miliardi di euro», sottolinea il presidente di Itinerari previdenziali Alberto Brambilla

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Aumentano le pensioni agli invalidi civili al 100% a partire già dai 18 anni: da 285 euro circa voleranno a quota 651 euro, per tredici mensilità. Ma il decreto di agosto prevede uno stanziamento di 132 milioni di euro nel 2020 e di 400 milioni a decorrere dal 2021, risorse insufficienti a soddisfare l’intera platea degli invalidi civili al 100 per cento, 530
mila persone.

Pensioni di invalidità: chi prende l’aumento e per chi è solo parziale

Lo spiega oggi al Messaggero l’Anmic, l’associazione che le rappresenta e che chiede da più di un decennio di potenziare le prestazioni. Così il presidente di Anmic Nazaro Pagano: «Le somme messe in campo dal governo Conte non bastano. L’aumento coinvolge 120 mila persone, però la maggior parte degli interessati beneficerà di un’integrazione sulla base del reddito dichiarato che non per forza arriverà fino a 651 euro, ma potrebbe fermarsi molto prima. Di più. Era l’occasione giusta per una riforma più profonda, oggi le pensioni d’invalidità non garantiscono la sopravvivenza non solo degli inabili al 100% ma a tutte le persone con invalidità, anche parziali».

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Pensioni di invalidità: gli importi nel 2019 (Il Messaggero, 11 agosto 2020)

Per il Centro studi itinerari previdenziali i soggetti percettori di pensioni di invalidità civile sono nel complesso circa 980 mila. «Per raddoppiare gli assegni a tutti sarebbero serviti quasi tre miliardi di euro», sottolinea il presidente di Itinerari previdenziali Alberto Brambilla, ex sottosegretario alWelfare dal 2001 al 2006. Risultato? Le risorse messe in pista bastano a garantire l’aumento pieno a meno di un invalido al 100 per cento su cinque: tenuto conto che  parliamo di un incremento di 365 euro mensili circa, pari a 4745 euro annui, i 400 milioni di spesa programmati per il 2021 assicurano sulla carta l’aumento dell’assegno a 651 euro a 84 mila invalidi. I pochi fortunati che percepiscono anche l’indennità di accompagnamento (520 euro) otterrebbero così quasi 1200 euro al mese. L’incremento arriva dopo la sentenza della Corte costituzionale che a giugno ha definito i 285,66 euro di prima insufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita, al punto da violare l’articolo 38 della Costituzione sul diritto al mantenimento e all’assistenza sociale degli inabili.

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