Due sospettati in questura per l’omicidio di Luca Sacchi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-25

Il presunto autore dell’omicidio di Luca Sacchi interrogato in questura da stanotte. Secondo quanto trapela, all’origine dell’omicidio vi sarebbe una questione di droga

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Due persone sono state fermate nella notte perché sospettate di essere implicate nell’omicidio di Luca Sacchi, personal trainer di 24 anni, rimasto ucciso con un colpo di pistola alla testa due sere fa alle 23.20 fuori dal pub John Cabot di via Mommsen, in zona Appio, nella Capitale.  Il presunto omicida è stato interrogato in Questura fino al mattino dopo essere stato fermato alle 2,45, secondo quanto scrive l’AdnKronos. Secondo Repubblica i due si sarebbero costituiti. I due sono romani.

Due sospettati in questura per l’omicidio di Luca Sacchi

L’agenzia di stampa AGI precisa che è in corso l’interrogatorio da parte della pubblica ministera assegnata al caso Nadia Plastina, che ha aperto un fascicolo per omicidio a scopo di rapina. I due sospettati hanno venti e venticinque anni e secondo l’AdnKronos sono stati pescati grazie alle telecamere che hanno inquadrato la targa dell’automobile. Un sospettato ha precedenti per droga, l’altro è incensurato. Sarebbe stato un parente di una delle due persone ascoltate in questo momento dagli investigatori, a raccontare alla Polizia che un suo familiare aveva commesso qualcosa di poco lecito. L’imbeccata ha messo in contatto Polizia e Carabinieri che sono riusciti a rintracciare i due.

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La ricostruzione dell’omicidio di Luca Sacchi (Il Messaggero, 25 ottobre 2019)

L’AGI scrive che per gli investigatori dovrebbe trattarsi dell’uomo che ha sparato e dell’altro che era con lui. Dalle prime informazioni sembrerebbe che non si sia trattato di una normale rapina, ma che dietro ci possa essere dell’altro. Secondo quanto si apprende, al vaglio degli investigatori ci sarebbe anche la possibilità di un movente per droga. Uno scambio finito male. L’agenzia di stampa AGI scrive che Luca Sacchi e la sua fidanzata Anastasia, volevano acquistare droga la sera dell’omicidio.

E’ quanto si apprende da fonti investigative. Per questo si sarebbero avvicinati ai due sospettati e gli avrebbero mostrato il denaro. I due 21enni, presunti responsabili, sarebbero poi tornati indietro fingendo di prendere la droga oggetto della trattativa, per poi presentarsi armati di pistola e tentare di rubare lo zainetto di Anastasia. E’ a quel punto, sempre secondo la prima ricostruzione degli investigatori, che Luca avrebbe reagito. Poi, il colpo di pistola alla nuca.

Anche l’agenzia di stampa ANSA conferma:

Secondo una prima ricostruzione Luca Sacchi e la ragazza volevano acquistare droga ma poi le cose sono degenerate fino al tragico epilogo. Dai primi accertamenti i due sospettati, notando che nello zainetto della donna c’erano parecchi soldi, si sono offerti di procurare lo stupefacente per poi ritornare armati di pistola e rapinare la ragazza. Alla reazione di Luca hanno poi sparato in testa al giovane.

Le ipotesi sul movente per droga e sullo scambio di persona

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, invece, l’aggressione consumata a scopo di rapina e poi terminata in tragedia sarebbe stata operata proprio da due soggetti. A quanto si apprende, uno dei due fermati, quello sospettato di avere esploso il colpo che ha ucciso il ragazzo di 24 anni, è interrogato da ore dal pm negli uffici della Squadra Mobile di Roma. A caldo, i due si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere. I due hanno 20 e 25 anni, uno dei due avrebbero precedenti anche per droga, mentre l’altro – il presunto autore dell’omicidio – non avrebbe precedenti gravi. A quanto risulta all’Adnkronos i due sarebbero stati fermati nella zona di Roma sud, dove abitano, grazie al riconoscimento dell’auto su cui sarebbe fuggiti dal luogo del delitto attraverso le telecamere del quartiere di Colli Albani. L’auto sarebbe stata rintracciata dalle forze dell’ordine, che poi hanno proceduto al fermo dei due. Secondo quanto trapela, all’origine dell’omicidio vi sarebbe una questione di droga.

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La ricostruzione dell’omicidio di Luca Sacchi (La Repubblica, 25 ottobre 2019)

Sono due 21enni di San Basilio i ragazzi che in questo momento si trovano negli uffici della Questura, in merito all’indagine sulla morte di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa in zona Colli Albani. Uno dei due, quello che potrebbe aver premuto il grilletto, risulta incensurato. L’altro 21enne ha invece precedenti per droga. I due, interrogati per ore durante la notte dopo essere stati catturati dalle forze dell’ordine, sono attualmente sospettati nell’indagine per omicidio volontario. A portare le indagini vicino a una svolta, un parente prossimo di uno dei due che si sarebbe recato in commissariato per raccontare di un congiunto rimasto coinvolto in qualcosa di poco lecito. L’informazione ha portato Carabinieri e Polizia a bloccare i due ragazzi.

Quello che non torna nell’omicidio di Luca Sacchi

Stamattina Massimo Lugli su Repubblica ha evidenziato tutto quello che non torna nell’omicidio di Luca Sacchi:

– Secondo alcune testimonianze, Luca e Anastasia, la sua ragazza, erano seguiti da un pezzo dagli aggressori. Primo particolare stonato: uno scippatore non si fa mai notare prima di saltare addosso alla vittima visto che la sua strategia più efficace è la sorpresa.

– Secondo dettaglio, la Smart. Gli scippi si fanno in moto, in scooter o addirittura a piedi. Una macchina, anche se piccola, può restare bloccata nel traffico e può essere individuata da polizia o carabinieri molto più facilmente di una due ruote.

– Terzo elemento che non quadra, forse il più incredibile: la pistola. Nessuno va a fare uno scippo armato, nessuno che abbia un minimo di raziocinio, almeno. Le pistole si usano per le rapine che, tra l’altro rendono molto di più e comunque, quasi sempre, sono repliche a cui è stato tolto il tappo rosso. Lo scippo non è un reato particolarmente grave: tecnicamente è un furto con destrezza a meno che la vittima non venga picchiata o minacciata e in questo caso si trasforma in rapina.

– Il quarto, paradossale, particolare che non torna è proprio l’omicidio. L’assassino ha sparato per fermare Luca che, coraggiosamente, gli si era avventato contro per difendere la sua ragazza ma, in questi casi, si mira alle gambe. L’unico scopo di un criminale è il bottino e, ovviamente, la fuga. Minimo sforzo, massimo risultato. Ma stavolta i due si sono assicurati la candidatura all’ergastolo. Perché?

Secondo il cronista di nera l’omicidio di Sacchi potrebbe essere la reazione folle e irrazionale di due sbandati strafatti che hanno agito d’impulso e stroncato una giovane vita senza motivo. Oppure potrebbe nascondere qualcos’altro.

Leggi anche: Le indagini sull’omicidio di Luca Sacchi

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