Economia
Le norme anti-Covid-19? Manca l’81% dei decreti attuativi
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-18
I 13 dl varati ad oggi dall’esecutivo Conte richiedono in totale 165 decreti attuativi. Ma ne sono stati fatti soltanto 31, ovvero il 19%
Uno studio Fondazione Openpolis illustrato oggi dal Messaggero ha fatto i conti in tasca all’attività legislativa del governo dopo l’inizio della pandemia. I 13 dl varati ad oggi dall’esecutivo Conte richiedono in totale 165 decreti attuativi. Ma ne sono stati fatti soltanto 31, ovvero il 19%.
Ci sono due provvedimenti per cui questo lavoro deve ancora cominciare e sono il decreto sugli studi epidemiologici (che richiede un solo decreto attuativo) ma anche il cosiddetto decreto liquidità che tante polemiche ha suscitato proprio per le difficoltà delle imprese ad accedere alle linee di credito: in questo caso sono stati elaborati zero decreti attuativi sui 12 previsti. Per la maggior parte da completare è, invece, il lavoro sul decreto Cura Italia (adottati 16 decreti attuativi su 36) ma soprattutto sul decreto rilancio, che da solo necessità di 103 disposizioni applicative (9 quelle varate). Basta pensare, che sui 266 articoli del provvedimento sono 75 quelli che richiedono decreti attuativi per essere effettivamente operativi.
In tutto sono 17 i ministeri coinvolti in quello che Openpolis definisce il “secondo tempo delle leggi”. Non stupisce – visto che molti dei provvedimenti affrontano le conseguenze economiche del Coronavirus – che il dicastero più ‘oberato’ sia quello di via XX settembre, responsabile per 36 decreti attuativi,di cui 23 fanno riferimento al decreto rilancio (ancora in discussione alle Camere), e rispettivamente 7 e 6 al decreto liquidità e al cura Italia, entrambi già convertiti in legge.
Ma ci sono altri 2 ministeri che saranno chiamati a un intenso lavoro sui decreti attuativi e sono quello dell’Istruzione e quello dello Sviluppo economico, a cui è rispettivamente richiesta l’adozione di 13 decreti attuativi:
Seguono poi quello del Lavoro(12), Cultura e Agricoltura (11), Trasporti e Interno (10). Altri 8 a testa sono invece responsabilità della presidenza del Consiglio e del ministero della Salute, 7 dell’Università e della ricerca, 3 dell’Ambiente, 2 di Esteri, Giustizia e Pubblica amministrazione, e, infine, 1 di Innovazione e Politiche giovanili. Tra le norme rimaste in bilico, si diceva, c’è quella del bonus mobilità per il quale si attende un decreto attuativo del ministero dell’Ambiente. L’effetto-annuncio però ha già avuto le sue conseguenze, dal momento che è stato registrato un incremento dei consumi.