Mercatone Uno, la merce venduta ma non consegnata e gli acconti dei clienti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-31

Sono 20mila i clienti Mercatone Uno che hanno versato acconti per 3,8 milioni di euro senza entrare in possesso della merce

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I 55 negozi di Mercatone Uno rimangono chiusi mentre l’amministrazione straordinaria è scaduta e va riaperta per concedere la cassa integrazione guadagni agli ex dipendenti, che sono 1800. Purtroppo – e ve ne sarete accorti – dopo l’eccitazione dell’ultimo giorno di campagna elettorale, l’argomento è uscito dalle prime pagine dei giornali come spesso accade in questi casi.

Mercatone Uno,

Eppure di nuovo oggi Il Sole 24 Ore spiega che  il tema non riguarda solo i dipendenti, ma anche i debitori, che sono tanti: «La nostra richiesta è che vengano sostituiti tutti e tre i commissari, sul loro operato vogliamo chiarezza», afferma William Beozzo, presidente dell’Associazione Fornitori Mercatone Uno A.S., costituita poche settimane fa per cercare di tutelare gli oltre 500 fornitori strozzati da quattro anni di malagestione.

Rischiano infatti di restare scoperti non solo i fornitori che al 2015, con l’ingresso in procedura straordinaria, vantavano 180 milioni di crediti verso la proprietà Cenni Valentini, ma anche chi ha fornito immobili e merci al gruppo distributivo di Imola negli ultimi quattro anni, convinto di essere tutelato dal controllo pubblico del Mise: si parla di altri 180-200 milioni di crediti tra i tre anni di commissariamento (crediti prededucibili) e gli otto mesi sotto bandiera Shernon (fornitori che oggi non hanno neppure la prelazione di creditori prededucibili). «Il sottosegretario Giorgio Girgis Sorial ci ha assicurato che sarà inserita nel decreto Crescita una norma per estendere anche a noi l’accesso al fondo Serenella», spiega Beozzo.

mercatone uno di maio

Intanto le associazioni dei consumatori stanno ventilando l’ipotesi di una azione contro gli amministratori per insolvenza fraudolenta – sono 20mila i clienti Mercatone Uno che hanno versato acconti per 3,8 milioni di euro senza entrare in possesso della merce e che in quanto chirografari non hanno speranze di ottenere qualcosa insinuandosi nel passivo.

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