Massimo Ripepi: il consigliere di Fratelli d’Italia e la giornalista “figlia di Satana”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-03

Quando sul Quotidiano del Sud sono stati ricordati anche i suoi inciampi legali, dall’ammonimento orale per stalking ai danni di un’ex adepta ad un processo per diffamazione scaturito dall’opposizione ad un decreto penale di condanna, lui ha ben pensato di lanciare una crociata contro la giornalista che ne ha scritto

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Massimo Ripepi è un consigliere comunale di Reggio Calabria iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia oltre che pastore e guida spirituale di Pace, un movimento cristiano fondato da un altro reggino, Gilberto Perri (autoproclamatosi “apostolo”) e da lui ereditato. Ma è stato anche condannato con decreto penale per diffamazione nei confronti di una giornalista, Caterina Tripodi, per averla definita “Satana”, “figlia di Satana”, “Jezabel”, “Killer di anime”. Al decreto penale Ripepi si è opposto.

Massimo Ripepi: il consigliere di Fratelli d’Italia e la giornalista “figlia di Satana”

Ma quando sul Quotidiano del Sud sono stati ricordati anche i suoi inciampi legali, dall’ammonimento orale per stalking ai danni di un’ex adepta ad un processo per diffamazione scaturito dall’opposizione ad un decreto penale di condanna, lui ha ben pensato di lanciare una crociata contro la giornalista che ne ha scritto. Nei suoi sermoni, Caterina Tripodi – principale notista politica del quotidiano locale – è diventata la “figlia di Satana” reclutata dal demonio per una missione molto precisa: “distruggere Massimo Ripepi perché Dio lo vuole sindaco per cambiare una città gestita dai figli di Satana”.

massimo ripepi caterina tripodi
Massimo Ripepi e Caterina Tripodi

Le frasi nei confronti della giornalista sono state riportate da Giornalisti Italia, che ha segnalato anche la «Piena solidarietà alla collega del “Quotidiano del Sud” Caterina Tripodi, ancora una volta vittima di frasi denigratorie e offensive da parte del consigliere comunale di Reggio Calabria, Massimo Ripepi», espressa dal Sindacato Giornalisti della Calabria e dal Gruppo Cronisti Calabria, attraverso le parole di Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e segretario generale aggiunto della Fnsi, Michele Albanese, presidente del Gruppo Cronisti Calabria e responsabile Fnsi per la legalità, e Lucio Musolino, rappresentante della Calabria nell’Osservatorio nazionale sulla legalità della Fnsi.

Massimo Ripepi di Fratelli d’Italia

Racconta il quotidiano che nei giorni scorsi l’esponente di Fratelli d’Italia ha replicato ad un articolo pubblicato dal Quotidiano del Sud che, oltre ad un’analisi politica relativa alla scelta del candidato a sindaco di Reggio, riportava (per dovere di cronaca) quelli che sono stati definiti “i nuovi guai giudiziari” di Ripepi, “già richiamato dal questore per stalking”.

In particolare, essendo Ripepi tra i papabili del suo partito ad essere candidato a sindaco, dopo aver illustrato le dinamiche politiche in vista delle comunali, la giornalista Tripodi riportava la notizia che, il prossimo 27 gennaio, il consigliere comunale dovrà comparire davanti al Tribunale per la prima udienza del processo che lo vede imputato di diffamazione dopo l’opposizione al decreto penale di condanna.

Nelle ore successive alla sua replica, infatti, molti frequentatori della sua chiesa (che lo chiamano “papà” e che pendono dalle sue labbra) si sono scatenati sui social aggredendo, questa volta sì ferocemente, la collega Tripodi definita “figlia di Satana”, “reclutata da Satana”. E ancora: “Vuole distruggere Massimo Ripepi perché Dio lo vuole sindaco per cambiare una città gestita dai figli di Satana”.

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