«L’Unione Europea deve adottare il reddito minimo»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-08

Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali italiana, Pablo Iglesias Turrión, secondo vicepresidente per i Diritti e l’Agenda 2030 in Spagna e Ana Mendes Godinho, ministra del Lavoro, della Solidarietà e della Sicurezza sociale in Portogallo pubblicano una lettera sul Corriere della Sera per invitare l’Unione Europea ad adottare un sistema di reddito minimo

article-post

Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali italiana, Pablo Iglesias Turrión, secondo vicepresidente per i Diritti e l’Agenda 2030 in Spagna e Ana Mendes Godinho, ministra del Lavoro, della Solidarietà e della Sicurezza sociale in Portogallo pubblicano una lettera sul Corriere della Sera per invitare l’Unione Europea ad adottare un sistema di reddito minimo:

Il persistere di povertà e disoccupazione in Europa, ed il loro prevedibile incremento a causa dell’epidemia Covid-19, richiede soluzioni globali ed integrate, al di là di quadri di riferimento meramente nazionali. L’Unione europea deve muoversi con spirito di solidarietà ed è necessaria una risposta coordinata, per evitare una nuova crisi economica e sociale come quella vissuta dopo lo shock finanziario del 2008.

Questo è il momento per l’Unione europea di guardare al futuro e compiere passi avanti nella definizione di un Piano d’azione per la realizzazione dei principi del Pilastro europeo dei Diritti Sociali, lanciando una sorta di «scudo sociale europeo». Le iniziative alle quali l’Unione europea sta al momento meritoriamente lavorando sono elementi essenziali per uscire dalla crisi senza lasciare nessuno indietro, ma c’è bisogno anche d’altro.

Dobbiamo assicurare che ciascuno possa soddisfare i suoi bisogni di base. Per questo è necessario un sistema comune di reddito minimo garantito che permetta di combattere la povertà e l’esclusione sociale in una prospettiva ambiziosa ed integrata. Il Pilastro europeo dei Diritti Sociali approvato congiuntamente dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione nel 2017, in occasione del «Summit sociale per il lavoro e la crescita giusti» tenuto a Göteborg, recita al suo articolo 14 che «chiunque manchi di risorse sufficienti ha il diritto ad un adeguato reddito minimo che gli assicuri una vita dignitosa in ogni fase della vita, e ad un effettivo accesso a beni e servizi di base. Per coloro che sono in grado di lavorare, il reddito minimo dovrebbe essere accompagnato da misure per l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro».

Noi crediamo che l’Unione europea necessiti di uno schema comune di reddito minimo non tanto riferito al livello di sussistenza o agli indici di povertà relativa in Europa, quanto piuttosto di uno strumento legalmente vincolante per tutti gli Stati membri che crei una cornice di riferimento per l’introduzione di un reddito minimo adeguato e diverso a seconda dei livelli e degli stili di vita di ciascun paese. Noi sosteniamo un approccio alla gestione della crisi che, come detto, non lasci nessuno indietro, e che dedichi un’attenzione particolare ai gruppi di persone più vulnerabili. Pertanto, sosteniamo il lancio di un’iniziativa di solidarietà che generalizzi e sostenga i sistemi di reddito minimo, decente e adeguato in tutti gli Stati membri.

Leggi anche: La strana storia della Eco.Tech e delle mascherine mai arrivate alla Regione Lazio

Potrebbe interessarti anche