Attualità
I genitori che dopo il Lotus Birth rifiutano di firmare l'atto di nascita del bimbo
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-10-05
I genitori friulani che avevano chiesto di poter lasciare il neonato attaccato alla placenta ne hanno fatta un’altra: non hanno firmato l’atto di nascita e hanno presentato una loro “dichiarazione” per salvare il figlio dalle grinfie della malvagia Stato Corporation Italia. Vediamo come funziona
Un paio di settimane fa una mamma aveva chiesto ai medici dell’ospedale di San Daniele del Friuli di non recidere il cordone ombelicale e di lasciarlo attaccato alla placenta. La madre era infatti una di quelle che credevano al rito magico del Lotus Birth, che secondo chi lo pratica serve a preservare l’aura del bambino e a favorire uno sviluppo più armonico del neonato. Ma le stranezze della vicenda – di solito chi pratica il Lotus Birth partorisce in casa – non finiscono qui. A quanto pare infatti i genitori facevano parte di un altro simpatico gruppo di persone: quelle che temono che i bambini diventino di proprietà della società denominata Italia Spa o Stato Coroporation Italia (una società che fa parte della SEC).
La mamma del Lotus Birth che non ha ancora firmato l’atto di nascita del bambino
Stando a quanto riferiscono alcuni quotidiani locali i genitori del bambino non avrebbero ancora firmato l’atto di nascita. Il bambino è nato il 15 settembre ma la coppia avrebbe deciso di non firmare il certificato di nascita preferendo invece produrre una dichiarazione autonoma su un modello da loro redatto rifiutandosi di firmare il documento nelle forme previste per legge. Questa irregolarità è portata all’attenzione della Procura di Udine dall’ufficio anagrafe del comune di residenza della famiglia. Il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo ha ricordato che la «mancanza di un atto di nascita potrebbe anche esporre a responsabilità penali».
La Procura di Udine era già stata chiamata in causa dalla coppia al momento del parto dal momento che i medici – a fronte di uno stato di sofferenza del neonato – avevano deciso di procedere al taglio del cordone ombelicale scontrandosi però con la volontà dei genitori. A quel punto i medici hanno telefonato alla Procura della Repubblica e sono stati autorizzati a procedere con immediatezza con la recisione del cordone e il posizionamento precauzionale del neonato in incubatrice. Non è però la prima volta che una coppia di genitori tenta di liberare il proprio figlio dall’atto di nascita. Le cronache riportano il caso di una famiglia di Chieti che per prima era riuscita ad evitare che alla figlia venisse accollato il debito pubblico che ognuno di noi ha dalla nascita.
Chi sono quelli che si rifiutano di firmare l’atto di nascita
Ma perché i genitori non hanno voluto firmare l’atto di nascita? La risposta è semplice ed esilarante: per non farlo diventare di proprietà della Stato Corporation Italia. Ci sono persone – “persone umane” – anzi più precisamente “Legale Rappresentante delle Proprie Funzioni Giuridiche” (LR) che ritengono che tramite l’atto di nascita “il neonato diventa soggetto giuridico (finzione giuridica), il cui ruolo fondamentale è quello di essere debitore in modo inestinguibile dello Stato Corporation (proprietario) in cui è stato anagraficamente inserito”. Il che tradotto significa che lo Stato si appropria del neonato negando al tempo stesso l’esistenza di alcuna forma di parentela con i genitori che viene ricreata artificialmente tramite l’atto di nascita.
appena consegnate un vostro documento di riconoscimento nelle mani di un ufficiale che rappresenta lo Stato, date il vostro consenso allo stesso ad agire sul beneficiario, che è rappresentato dal vostro soggetto giuridico scritto TUTTO MAIUSCOLO. Quindi quel soggetto giuridico TUTTO MAIUSCOLO, non è altro che un intermediario in veste di schiavo fra la vostra vera essenza di essere umano/persona umana e i vostri vessatori
Incredibilmente per disinnescare questa truffa ai danni dei cittadini è sufficiente scrivere tutto in minuscolo. A quanto pare i Poteri Forti non avevano pensato a questa scappatoia.
Il soggetto in questione è anche noto con il nome di “uomo di paglia” e sarebbe un doppione della persona realmente esistente che ha un valore ben preciso (dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro) al quale viene affibbiato il debito pubblico. In buona sostanza il certificato di nascita “normale” non sarebbe altro che una sorta di “titolo di stato” con il quale il soggetto giuridico diventa moneta sonante ma soprattutto schiavo. L’obiettivo è quello di diventare sovrani di sé stessi e di far sì che anche i propri figli possano esserlo. Ci sono diversi “gruppi” di persone che forniscono consulenza su come recuperare la propria sovranità. Uno di questi è il Popolo Unico ma ci sono altre varianti come il Movimento Sovranità Individuale. Scopo finale è semplicemente quello di non pagare le tasse. Ci sarebbe poi da chiedersi, ma questo lo faranno la Procura e gli assistenti sociali se la famiglia friulana, così permeata di credenze magiche e complottismo sia il luogo ideale dove far crescere quel bambino.