Economia
«L’Italia e la risposta al COVID-19»: il piano da 150 pagine per la ripartenza
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-16
La road map di Palazzo Chigi e della task force sull’emergenza Coronavirus punta sulle infrastrutture. Si tratta di una bozza, si intitola «L’Italia e la risposta al Covid-19»
Si tratta di una bozza, si intitola «L’Italia e la risposta al Covid-19» e in 150 pagine definisce le modalità per riordinare competenze e procedure, in particolare negli appalti. Federico La Rosa sul Corriere della Sera oggi lo illustra spiegando che la road map di Palazzo Chigi e della task force sull’emergenza Coronavirus punta sulle infrastrutture ma rischia di complicare gli appalti.
«Le proposte di questo documento — si legge — sono orientate al perseguimento contestuale e urgente di 2 obiettivi: 1. La semplificazione e l’accelerazione degli investimenti in materia di opere pubbliche e dell’attività amministrativa; 2. La crescita economica e lo sviluppo sostenibile delle comunità locali». A corredo del lavoro ci sono nuovi articoli di legge, modifiche a norme esistenti e relazioni illustrative che a detta di chi tra gli addetti ai lavori ha avuto modo di leggerle, rischiano di rendere in realtà ancora più farraginose le procedure per l’avvio dei cantieri. Ma soprattutto si fa notare l’assenza di programmi su temi fondamentali come le infrastrutture digitali o le industrie in crisi.
Non è insomma l’atteso «Piano Marshall», ma un piano che affronta soprattutto il tema delle infrastrutture, costruito tutto attorno al Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, i cui poteri, che si sono andati riducendo da quando nel 2006 è stato messo sotto la Presidenza del Consiglio, ne uscirebbero decisamente rafforzati, insieme a quelli di Palazzo Chigi sulle materie economiche. «Lo sforzo di questo documento — scrivono gli esperti del Dipe — è di formulare proposte per ricentralizzare il ruolo del Cipe in materia di investimenti infrastrutturali, associando la programmazione degli interventi più importanti con forme di semplificazione procedurale nelle fasi di approvazione» e «assicurando dei poteri reali di coordinamento e di indirizzo per il Presidente del Consiglio, in materia di programmazione economica del Paese».
Nel documento vengono illustrate nel dettaglio le proposte avanzate dalle associazioni dei concessionari autostradali e di quelli aeroportuali per la sospensione del pagamento degli oneri concessori, fiscali e contributivi in questo periodo di emergenza. Insieme a quella di mettere a carico dello Stato il costo per tenere aperti gli aeroporti attualmente operativi. E di far fronte all’erogazione di un contributo per assicurare la continuità e la sicurezza del servizio autostradale.
«Alcune di queste misure sono già incluse nel decreto“Cura Italia” — scrivono gli esperti di Palazzo Chigi —, per le quali, quindi, si potrebbe pensare a un rafforzamento,e alcune altre sono incluse in emendamenti che sono stati presentati».