Come chiudere i libretti al portatore

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-26

Tutti i possessori di un libretto al portatore, bancario o postale, hanno ancora a disposizione cinque settimane per presentarsi agli sportelli della banca o agli uffici postali

article-post

Tutti i possessori di un libretto al portatore, bancario o postale, hanno ancora a disposizione cinque settimane per presentarsi agli sportelli della banca o agli uffici postali che hanno emesso il libretto per chiuderlo e incassare il saldo in contanti o versarlo su un altro conto, così come ricorda il ministero dell’Economia in attuazione dell’obbligo di estinzione previsto dall’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 concernente misure di contrasto al riciclaggio. A fine 2018 cala, quindi, il sipario su uno degli strumenti di risparmio più utilizzati nel corso degli ultimi decenni.

L’addio ai libretti al portatore

Ai sensi della normativa in vigore, qualora il portatore del libretto si presentasse in banca successivamente al 31 dicembre 2018, la banca sarà obbligata a inoltrare una comunicazione al ministero dell’Economia e delle Finanze che potrà applicare una sanzione pecuniaria da 250 a 500 euro. L’obbligo di estinzione è previsto nell’ambito delle norme di contrasto al riciclaggio. A decorrere dal 4 luglio 2017, con il recepimento della direttiva europea antiriciclaggio, banche e Poste devono emettere esclusivamente libretti di deposito nominativi. Dalla stessa data i libretti bancari o postali al portatore non possono più essere trasferiti da un portatore ad un altro. La novità è in linea con quanto indicato dagli organismi internazionali che si occupano di formulare regole e indirizzi per tutelare l’economia dai rischi di infiltrazioni criminali nel sistema finanziario e che già da tempo suggerivano di limitare progressivamente l’utilizzo di strumenti finanziari e titoli al portatore. Dopo questa data i libretti saranno inutilizzabili.

libretto al portatore libretti al portatore

Dall’ultimo dato disponibile sul bilancio della Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce proprio i fondi della raccolta postale, risulta che l’importo dei libretti al portatore si è attestato nel 2017 ad appena 33 milioni di euro, in calo di 7 milioni dai 40 del 2016. Se il portatore originario è deceduto, a poter estinguere i libretti a suo nome saranno gli eredi che entrano a far parte della massa ereditaria nel caso in cui siano stati in possesso del defunto oppure custoditi a suo nome presso terzi al momento della morte (ad esempio, nella cassetta di sicurezza di un istituto di credito).

Leggi sull’argomento: IMU-TASI, la fusione e il rischio rincari

 

Potrebbe interessarti anche