La lettera dei tremila lavoratori di Condotte a Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-14

Il titolare dello Sviluppo economico ha fatto scadere i termini per l’approvazione del piano di salvataggio di Condotte. Ora la società di costruzioni rischia di perdere gli appalti che ha vinto. E i lavorato riscrivono al ministro

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Libero pubblica oggi una lettera dei tremila lavoratori di Condotte al ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio:

Egregio Ministro Luigi Di Maio,

Le inviamo la presente affinché lei possa ascoltare la voce dei lavoratori della Società Italiana per Condotte d’Acqua in amministrazione straordinaria. Come a lei certamente noto i commissari straordinari della predetta società, nominati da codesto ministero ad agosto 2018, hanno presentato il piano industriale da oltre 40 giorni nonostante criticità come quella relativa al fondo del ministero dell’Economia e finanza contenente risorse economiche inferiori rispetto alle reali esigenze per la salvaguardia dell’impresa (a fronte dei 190 milioni di euro destinati alla salvaguardia dell’azienda è risultato capiente per soli 60 milioni di euro).

Oggi risulta indispensabile, per la nostra azienda e per la tutela di noi lavoratori, l’immediata approvazione del predetto piano industriale a seguito del quale potranno essere attivate le risorse finanziarie per 60 milioni di euro. La nostra azienda necessita immediatamente di risorse per garantire la ripresa dei cantieri e per sottoscrivere i contratti relativi a commesse già aggiudicate che, in questo clima di totale incertezza, rischiano di essere revocate o addirittura non assegnate. Ogni singolo giorno di ritardo nell’approvazione del piano industriale rischia di compromettere l’interaattività svolta dai commissari e dalle strutture aziendali nel
tentativo di preservare la continuità aziendale e la salvaguardia dei livelli occupazionali, agevolando, invece, speculatori pronti ad approfittare della conseguente svendita degli assets aziendali.

La situazione è divenuta ormai insostenibile, i lavoratori pretendono risposte sulle sorti del proprio destino e su quello dell’azienda entrambi ormai nelle mani del ministero da lei rappresentato che, a distanza di oltre 40 giorni dalla presentazione del piano industriale, non è ancora in grado di pronunciarsi. Da oltre un anno e mezzo i lavoratori di Condotte d’Acqua, storica società italiana e patrimonio nazionale, vivono una condizione di totale incertezza (prima con la procedura di concordato preventivo e poi con l’amministrazione straordinaria)accompagnata dalla sensazione sempre più forte che in realtà si stia vivendo una lenta e dispendiosa agonia verso una drammatica fine che migliaia di lavoratori non possono accettare in silenzio. Siamo certi che le nostre urladidoloreelanostrarabbia non potranno essere da lei ignorate ed auspichiamo un immediato intervento risolutivo affinché sia consentito a noi lavoratori di trascorrere le prossime festività pasquali con maggiore serenità e rinnovato spirito positivo.

Distinti saluti.

Leggi anche: Cosa ha fatto Di Maio per risolvere la crisi di Mercatone Uno? (Spoiler: niente)

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