Economia
Le 4mila scuole vecchie e da rifare
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-11-27
L’età media delle strutture salta agli occhi: 52 anni, con una forbice che va dai 42 in Calabria e Molise ai 75 in Liguria (seguita dal Piemonte: 64 anni). Le conseguenze, si legge, sono quelle note dai tristi fatti di cronaca
La fotografia scattata dalla Fondazione Agnelli nel suo Rapporto sull’edilizia scolastica dice che ben due terzi dei 39 mila edifici scolastici in Italia risalgono a più di 40 anni fa. Molti ai primi del 900. Sono vecchi, troppo. E poco efficienti dal punto di vista energetico se si pensa che solo il 38% ha i doppi vetri, appena il 12% l’isolamento delle pareti esterne, mentre i pannelli solari sono montati su poco più di un quarto delle strutture. Repubblica oggi illustra le vecchie e insicure scuole italiane:
Il punto di partenza del rapporto, che sarà presentato oggi a Torino e uscirà con Laterza, sta nell’epoca di costruzione delle scuole. L’età media delle strutture salta agli occhi: 52 anni, con una forbice che va dai 42 in Calabria e Molise ai 75 in Liguria (seguita dal Piemonte: 64 anni). Le conseguenze, si legge, sono quelle note dai tristi fatti di cronaca. A Torino si è appena celebrato il ricordo di Vito Scafidi morto per il crollo di un soffitto al liceo Darwin 11 anni fa.
«Molte nostre scuole sono fragili e insicure, spesso costruite senza attenzione ai criteri antisismici e con materiali scadenti e rapidamente deperibili. A questo va aggiunta l’assenza di adeguate politiche di manutenzione». Un’emergenza rappresentata anche dai dossier di Legambiente e Cittadinanzattiva che solo lo scorso anno ha censito un crollo ogni tre giorni di lezione.
E i costi?
Il conto è salato. Usando il parametro sui costi sostenuti nell’esperienza torinese la spesa è di 1.350 euro a metro quadro per opere edili e arredi. Considerando che gli edifici scolastici ad oggi occupano 150 milioni di metri quadri servirebbero 200 miliardi di euro. «È una cifra enorme, ma non impossibile se si costruisce un piano ventennale finanziato anche con mutui Bei e con l’abbattimento degli sprechi sui consumi energetici».
Dieci miliardi all’anno, quanto il reddito di cittadinanza o Quota 100. «Non occorrono nuove scuole, perderemo tra i banchi oltre un milione di alunni da qui al 2030 per calo demografico. Serve sistemare o ricostruire l’esistente e nel farlo ripensare a spazi adeguati alla didattica innovativa. È un investimento prioritario».
Leggi anche: Autostrade: i venti ponti a rischio crollo