Come Lamorgese vuole fermare la Lega al Viminale per i migranti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-26

L’arrivo del sottosegretario all’Interno della Lega Nicola Molteni ha ringalluzzito le aspettative del “Capitano” sul tema dei migranti. Ma Luciana Lamorgese non avrebbe intenzione di cambiare rotta

article-post

L’arrivo del sottosegretario all’Interno della Lega Nicola Molteni, che fu vice di Salvini nel governo gialloverde e che firmò i decreti sicurezza, ha ringalluzzito le aspettative del “Capitano” sul tema dei migranti che spesso gli ha fatto gioco nella sua azione politica. Ma Luciana Lamorgese non avrebbe intenzione di cambiare rotta

Come Lamorgese vuole fermare la Lega al Viminale per i migranti

Molteni invita al “dialogo, confronto e collaborazione” ma interpellato sulla questione della reintroduzione dei decreti sicurezza spiega anche: “Lo decideranno i segretari di partito con il presidente del Consiglio” e sottolinea: “I porti vanno difesi, come il confine e come le frontiere, come fanno tutti gli altri paesi europei. L’immigrazione va governata e regolata”. Salvini invece punta sul tema dei Taser: “Daremo anche al Viminale il nostro contributo di idee, sono contento che da oggi un uomo di legge, come l’avvocato Molteni, torni al ministero, perché ci sono dei dossier che avevamo lasciato sul tavolo, come quello sul Taser, la pistola elettrica, di cui non si ha più notizia, una cosa che servirebbe non solo alle forze dell’ordine, ma al ‘sistema Italia. Non so perché da un anno e mezzo non se ne sa più nulla”. In realtà, racconta Repubblica, sul tema migranti la Lega potrebbe non toccare palla:

Ce n’è abbastanza per mettere in guardia la titolare del dicastero, donna poco avvezza alle polemiche, che però alcuni punti fermi li ha già in mente. Ha intenzione, anzitutto, di tenere la delega all’immigrazione, come avvenuto finora. Né ovviamente ha in programma di cambiare nuovamente le norme sugli sbarchi da poco modificate con il contributo dell’ex sottosegretario del Pd Matteo Mauri, che non ha mancato anche in queste ore di ringraziare per il lavoro svolto. E, a chi l’ha sentita, Lamorgese ha ribadito che la linea in questo settore la attua non un sottosegretario ma il responsabile del ministero ed è comunque di competenza del governo nella sua interezza. Le modifiche ai decreti Salvini, si fa inoltre notare, le aveva indicate il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Non è neppure scontato, peraltro, che a Molteni vengano date le competenze sulla pubblica sicurezza. E una decisione ancora da prendere, e in corsa ci sono pure gli altri due sottosegretari appena nominati, il grillino Carlo Sibilia e Ivan Scalfarotto di Italia Viva

Ma anche sui taser la polemica è appena iniziata: Daniele Tissone, segretario generale sindacato di polizia Silp Cgil, ai microfoni di Radio Capital, commenta così l’ipotesi di darli in dotazione alle forze dell’ordine avanzata da Salvini: “Il taser, la pistola elettrica, evita l’utilizzo dell’arma da fuoco ma non è un giocattolo. Servono dissuasori che rispondano alle esigenze giuridico-operative degli operatori garantendo anche la sicurezza di terzi. “Secondo criteri di adeguatezza e professionalità si può utilizzare il taser per rendere inoffensive le persone, vanno evitate tuttavia situazioni di esposizione al pericolo”, spiega Tissone sottolineando che la pistola elettrica va sempre impiegata “nei casi in cui la difesa sia proporzionale all’offesa”. Indubbiamente, “vanno rispettati una serie di protocolli di sicurezza con un’adeguata formazione del personale che, non dimentichiamo, può andare incontro a responsabilità civili e penali”, aggiunge Tissone, il quale poi evidenzia i rischi: “quello della salute delle persone ma anche di coloro che trovandosi nelle vicinanze potrebbero essere inavvertitamente colpite, motivo per cui occorre verificare la rispondenza ai requisiti tecnici richiesti” .

Potrebbe interessarti anche