La rogatoria in Svizzera per cercare i soldi della Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-16

La procura di Milano sta cercando i 49 milioni nel paese dei cantoni. La pista che porta lì parte dalla discussa compravendita di un immobile a Cormano, in provincia di Milano, da parte  della Lombardia Film Commission, una fondazione a partecipazione pubblica che si occupa della promozione e dello sviluppo di progetti cinematografici

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Repubblica racconta oggi che l’inchiesta della procura di Milano che indaga sui passaggi di denaro segnalati dalla Uif, l’unità finanziaria della Banca d’Italia, e che vedono al centro società riconducibili, tra gli altri, a Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, revisori contabili del partito alla Camera e al Senato e collaboratori di Giulio Centemero, il tesoriere del Carroccio nel frattempo rinviato a giudizio a Bergamo e sul quale pende un’analoga richiesta a Roma, è pronta a una rogatoria in Svizzera:

La pista che porta fino qui parte dalla discussa compravendita di un immobile a Cormano, in provincia di Milano, da parte  della Lombardia Film Commission, una fondazione a partecipazione pubblica che si occupa della promozione e dello sviluppo di progetti cinematografici.  Un acquisto sospetto secondo gli investigatori: nel 2017 infatti una società, l’Immobiliare Andromeda srl, lo aveva comprato al prezzo di 400mila euro e a inzio 2018 lo stesso immobile veniva venduto alla Lombardia Film Commission dalla immobiliare al prezzo di 800mila euro. Un acquisto avvenuto, secondo quanto riportato dagli investigatori del Uif, quando a capo dell’ente culturale lombardo c’era proprio Di Rubba.

È partendo da qui che gli investigatori della Banca d’Italia hanno evidenziato un flusso di denaro intricatissimo uscito dalla Andromeda e che, dopo lunghi e complicati giri, sarebbe finito a società private molto vicine ai professionisti legati al partito di Salvini.  «L’operatività posta in essere da Lombardia Film Commission parrebbe configurare il trasferimento di fondi pubblici a soggetti vicini agli ambienti politici di riferimento del cliente» scrivono gli investigatori citati dal settimanale. Un groviglio di passaggi di denaro su cui i magistrati milanesi stanno cercando di far luce, anche perché si parla di trasferimenti dalle casse pubbliche.

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La grande caccia ai fondi leghisti partita dopo la sentenza di Genova sui famosi 49 milioni ha incrociato diverse strade investigative. Finendo per collegare tra loro molte vicende emerse in questi anni sui movimenti di soldi riconducibili alle Lega, fosse anche solo per i nomi che ritornano ciclicamente. A lavoro su questo ci sono state almeno quattro procure italiane. Oltre ai magistrati milanesi ci sono quelli della procura di Genova che ancora sta indagando per riciclaggio sui famosi 48,9 milioni di euro confiscati in via definitiva.

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