La reazione dei fascisti italiani alla morte di Aylan

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Chi ha ucciso Aylan? I camerati dell'Interwebs sono sicuri che sia stata la sinistra buonista di stampo boldriniano, e nessuna pietà per la vittima

La copertina del Manifesto con la foto di Aylan, il bambino siriano riverso sulla sabbia di una spiaggia turca non ha mancato di scatenare le prevedibili reazioni. Ci sono quelli che approvano la – sofferta – scelta della Redazione del Manifesto. C’è chi preferirebbe non aver mai dovuto vedere quella foto ma ne capisce il senso. C’è chi critica la scelta del quotidiano di spettacolarizzare la morte per mandare un messaggio che probabilmente nemmeno verrà compreso dalla maggior parte degli italiani. Ci sono quelli che festeggiano dicendo, secondo un copione già visto diverse volte, che finalmente ce n’è uno in meno. Ed in fine ci sono i migliori, quelli che di fronte ad una tragedia non si limitano a festeggiare ma trovano il tempo per fare dietrologia, ipotizzando che ci sia una scelta precisa da parte dei profughi nell’utilizzare le morti dei propri figli “come arma”.

 
LA PORNOGRAFIA DELLA XENOFOBIA
È sufficiente farsi un giro sulle pagine Facebook “identitarie” di stampo gentista, ovvero quelle paginette gestite da analfabeti che proclamano la rivoluzione imminente in nome del ricordo del Duce di tutti gli italiani. L’unico in grado di indicarci la via per difendere l’Italia dall’invasione (e c’è da scommetterci visto che non è riuscito a difenderla né dall’invasione alleata né da quella tedesca). Anche qui il copione si ripete sempre uguale, una volta che una pagina ha dato il via a cascate le altre ripetono e riproducono il meccanismo dell’orrore. E i commenti sono sempre gli stessi:

E se ci stupiamo dei titoli di Libero, che punta il dito contro i buonisti di sinistra, indicandoli come i veri responsabili della morte di Aylan, basta visitare il gruppo Benito Mussolini, il Duce…un uomo che ha fatto grande l’Italia 1883-1945 per trovare perle come quella del camerata Mirko Manini:

NOBIS!1

 
CAMERATI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
Addentrandosi un po’ di più nella selva di braccia tese delle pagine fasciste per togliersi i dubbi sulla parte politica che non è in grado di elaborare il significato del dramma dei migranti e preferisce nascondere la testa sotto la sabbia. Anni che la destra italiana e i vari Salvini speculano sull’arrivo dei migranti e sulle tragedie dei rifugiati ed ora gli sciacalli diventano gli altri.

Bambino o no alla fine nessuna pietà, per ogni Aylan che sbarca (morto) ci sono ben quattrocento stupratori e assassini pronti a saltarci alla gola:
Bimbo o adulto non cambia nulla sempre profugo è perciò non me ne frega una benemerita minchia – Paolo Bonomi, 2015

Voxnews sale di nuovo in cattedra per spiegarci che i media sotto sotto ci godono perché utilizzano i profughi per distruggere la società occidentale
Non riuscire a fare i conti con le proprie responsabilità, chiedimi come

Simone Di Stefano e Casa Pound ci dicono di più sulla morte di Aylan stabilendo una correlazione con l’omicidio di Catania. Alla fine la colpa è dell’ivoriano, che è venuto in Italia e ha rubato il posto di Aylan.

 
 
E alla fine ci sono quelli come il camerata Pino D’Alfonso, che ci spiega che Aylan stava prendendo il sole, aggiungendo: beato lui!
 

AL PEGGIO NON C’È MAI FINE
Poi, dopo una lunga carrellata di orrori (ed errori ortografici) ti accorgi che c’è sempre qualcuno che riesce a fare peggio. Ad esempio quei gran geni di Repubblica XL: