Il confessore di Di Maio lo sfotte su Rami

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-24

«Luigi non si appiattisca sulla posizione della Lega, i 5 Stelle sono diversi. Si ricordi che la maggioranza degli italiani è d’accordo sullo Ius soli»

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Ieri è continuata la surreale discussione pubblica sulla cittadinanza da “regalare” a Rami, con Salvini nel ruolo dell’orco cattivo e Di Maio in quello di Luigi XVI: un risvolto divertente però è arrivato dalle reazioni raccontate oggi da Maria Corbi sulla Stampa:

Per Salvini «la cittadinanza non è un biglietto del Luna Park, non si può dare a tutti». Di Maio conferirebbe la cittadinanza «per meriti speciali», ma timidamente: «Il tema della cittadinanza ai bambini nati nel nostro Paese non è nell’agenda del governo e può essere affrontata solo a livello europeo».

E così il suo mentore, il suo confessore religioso don Peppino Gambardella deve ricordargli chi è e da dove viene: «Luigi non si appiattisca sulla posizione della Lega, i 5 Stelle sono diversi. Si ricordi che la maggioranza degli italiani è d’accordo sullo Ius soli, il gesto di attenzione per Ramy non dovrebbe essere un caso isolato. La Chiesa sostiene il diritto allo Ius soli, Luigi si apra all’esigenza umanitaria e resti vicino ai valori cattolici».

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E mentre c’è chi scopre il complotto immigrazionista dei bambini eroi, attendiamo che il ragazzino si candidi per le politiche. Di certo sarebbe più bravo di tanti ministri dell’Interno.

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