Il bonus da 80 euro allargato ai redditi fino a 35mila euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-03

A luglio uno sgravio fiscale da 500 euro annui per 4,5 milioni di lavoratori dipendenti. Fonti alle prese con l’operazione non escludono che dall’anno successivo l’intero importo derivante da questo taglio del cuneo fiscale possa trasformarsi in una sorta di “one shot” da versare per intero in un’unica soluzione

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Uno sgravio fiscale annuo medio da 500 euro in busta paga per 4,5 milioni di lavoratori dipendenti a partire dalla seconda metà di quest’anno. Che diventeranno mille nel 2021, quando il meccanismo entrerà definitivamente a regime. Il governo è al lavoro sul taglio del cuneo fiscale (il taglio delle tasse che pesano sulle buste paga dei lavoratori dipendenti), vale a dire la misura di politica economica più importante inserita in legge di Bilancio, se si esclude il mancato aumento di Iva e accise sulla benzina per23,1 miliardi. Palazzo Chigi ha messo sul piatto 3 miliardi nel 2020, che saliranno a 5 dal prossimo per tagliare le tasse sul lavoro, istituendo il «Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti». Il Messaggero spiega che è tutto in mano al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri:

I suoi collaboratori confermano che, entro poche settimane, i sindacati saranno convocati per avviare un confronto su questo delicato dossier. Una data, a questo proposito, non è ancora stata fissata ma si ipotizza un incontro nella seconda metà di questo mese. Lo schema di intervento, nelle sue linee generali, è già stato messo a punto. La maggior parte delle risorse stanziate in manovra, come ricordato andranno a vantaggio dei lavoratori con redditi compresi tra i 26.600 euro e 34-35 mila euro, tagliati fuori “bonus Renzi”, introdotto nel 2014. Questa platea di contribuenti incasseranno in media 80 euro in più al mese. Vale a dire, appunto, circa 500 euro in più nel 2020 e mille euro in più nel 2021.

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Il cuneo fiscale in Italia e in Europa (Il Messaggero, 3 gennaio 2019)

L’ipotesi prevalente è che questi soldi vengano corrisposti mese per mese da luglio a dicembre, almeno quest’anno. Ma fonti alle prese con l’operazione non escludono che dall’anno successivo l’intero importo derivante da questo taglio del cuneo fiscale possa trasformarsi in una sorta di “one shot” da versare per intero in un’unica soluzione. Magari a Pasqua o a Natale, come se si trattasse di una tredicesima o quattordicesima-bis.

Il secondo braccio dell’intervento riguarderà invece i circa 9,4 milioni di lavoratori,con redditi compresi tra gli 8.200 euro e i 26.600 euro, che attualmente prendono gli 80 euro introdotti dal governo Renzi. Per loro è prevista la trasformazione del bonus in detrazione fiscale. E a questi soldi potranno aggiungere anche una fetta residuale derivante dal taglio del cuneo fiscale. Quanti soldi in più riceveranno? Su questo punto fonti del Tesoro sono più prudenti.

Si parla di un incremento complessivo, nel 2020, non superiore a 50-60 euro. Come a dire circa 10 euro aggiuntivi al mese. Che diventerebbero 20 euro a partire dal 2021. Una cifra che, aggiunta agli attuali 80 euro, porta lo sgravio totale a quota 100 euro al mese. Come a dire che, a regime, un lavoratore dipendente con un reddito di 24 mila euro che, con il bonus Renzi incassa 960 euro, potrebbe raggiungere quota 1.200 all’anno.

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