I soldi alle scuole private per l’emergenza Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-20

Il governo studia un bonus da inserire nel decreto di aprile per sostenere le scuole private che rischiano di dover chiudere a settembre a causa dell’emergenza Coronavirus. Si parla di 100 milioni per le rette

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Il governo studia un bonus da inserire nel decreto di aprile per sostenere le scuole private che rischiano di dover chiudere a settembre a causa dell’emergenza Coronavirus. Lo scrive oggi il Sole 24 Ore. Le scuole paritarie in Italia sono 12mila e accolgono 866mila studenti. La maggior parte sono scuole dell’infanzia e il settore impiega 160mila unità di personale tra docenti e tecnici.

I soldi alle scuole private per l’emergenza Coronavirus

Il finanziamento è salito nell’ultimo anno e il contributo pubblico oggi ammonta a 512 milioni a cui si agiungono i 35,9 milioni previsti per inserire gli studenti con disabilità, mentre le rette vanno tra i 2mila e i 4-5mila euro. C’è una detrazione fino a 800 euro. Già prima dell’emergenza ne erano state chiuse 200, con la stretta sui diplomifici in vigore da tre anni. Ma ora, spiega il quotidiano, gli interventi statali di sostegno scarseggiano: sono arrivati 3,7 milioni per le pulizie straordinarie dei plessi e l’acquisto di prodotti igienizzanti e altri due milioni per piattaforme e strumenti digitali.

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Le scuole private in Italia (Il Sole 24 Ore, 20 aprile 2020)

Per questo il governo pensa a due strumenti: il potenziamento delle detrazioni o un fondo ad hoc con una capienza di cento milioni. Entrambi gli strumenti sono allo studio dei tecnici del MEF e l’intervento dovrebbe finire nel decreto di aprile. Sempre che si faccia in tempo.  Cism e Usmi in una nota in cui segnalano che “senza un intervento serio dello Stato, il 30% delle scuole pubbliche paritarie sarà destinato a chiudere entro settembre, se non si dichiarerà bancarotta già entro maggio almeno per alcune”.   “Si continua a erogare un servizio pubblico e non ci sono più soldi per pagare i dipendenti; si pagano tutte le utenze ma non arrivano rette sufficienti per far fronte alle spese di gestione -scrivono -. Siamo oltre il limite, non ci sono le condizioni per arrivare fino a giugno 2020, se non indebitandoci ulteriormente”. La preoccupazione di Cism e Usmi è per “lo stralcio degli emendamenti a favore del sostegno reale della scuola pubblica paritaria dalla bozza del Decreto Cura Italia. Auspichiamo, pertanto, che ci sia una riconsiderazione di questo nel passaggio al Senato, che avverrà nei prossimi giorni”. La richiesta al governo è quella di “un fondo straordinario, unica misura realmente efficace e non elemosina, o garantire la detraibilità del 100% delle rette sostenute dalle famiglie”.

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