I percettori del reddito di cittadinanza non vogliono lavorare in agricoltura

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-11

I numeri sono impietosi. La piattaforma di Confagricoltura, “Agrijob”, ha raccolto circa 35mila curriculum, di cui meno di mille sono stati caricati dai possessori della carta del reddito di  cittadinanza. «Contiamo 5 mila assunzioni a oggi, ma non arrivano a 100 i sussidiati che hanno trovato lavoro nei campi con noi»

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Qualche tempo fa qualcuno sosteneva che non c’era alcun bisogno di sanatorie nei confronti dei lavoratori stranieri dell’agricoltura perché gli italiani non vedevano l’ora di finire a zappare nei campi. All’epoca si obiettava che in effetti aver studiato per cinque o dieci o quindici anni per poi finire a fare i braccianti forse non era la massima aspirazione (d’altro canto l’Italia non vede l’ora di NON far lavorare i suoi diplomati e laureati). Il decreto Rilancio consente a chi prende il reddito di cittadinanza di lavorare nei campi, per al massimo due mesi e a patto che il guadagno complessivo non superi i duemila euro, senza per questo perdere il diritto all’aiuto o subire una decurtazione della cifra versata dallo Stato. Il settore agricolo sforna un milione di posti di lavoro l’anno. Eppure, garantiscono le associazioni del comparto come Coldiretti a Confagricoltura, la proposta non è stata accolta con entusiasmo:

I numeri sono impietosi. La piattaforma di Confagricoltura, “Agrijob”, ha raccolto circa 35mila curriculum, di cui meno di mille sono stati caricati dai possessori della carta del reddito di  cittadinanza. «Contiamo 5 mila assunzioni a oggi, ma non arrivano a 100 i sussidiati che hanno trovato lavoro nei campi con noi», fanno sapere dall’associazione. Coldiretti, con la sua piattaforma “Job in Country”, ha incamerato 15 mila  curriculum, solo 250 provenienti dai beneficiari del reddito di cittadinanza: «Circa 70 i percettori del beneficio che hanno ottenuto un contratto nei campi tramite Job in Country». La piattaforma della Confederazione italiana agricoltori, “Lavorare con gli agricoltori italiani”, ha totalizzato 5 mila richieste di lavoro, di cui una cinquantina da parte dei percettori del sostegno.

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Il reddito e la pensione di cittadinanza (La Repubblica, 10 maggio 2020)

L’app “Resto in campo”, made  in Anpal, è operativa da poco tempo e i numeri registrati finora dalla piattaforma sono ancora troppo bassi per poter fare la differenza. Anche se va detto che in certe regioni qualcosa si è mosso, come in Puglia, dove alcune centinaia di beneficiari sono stati contattati dai navigator per partecipare alle selezioni dell’azienda Rosso Gargano che in questi giorni  sta reclutando manodopera per la raccolta dei pomodori.

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