I cittadini del Bangladesh scaricati in mezzo a una strada nel padovano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-11

Gli undici uomini recuperati non parlano italiano. Sì e no qualche parola in inglese. Ringraziando ripetutamente gli agenti che li hanno salvati, qualcuno di loro ha fatto intendere di provenire dalla Lombardia e di essere diretto a Bologna

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Trenta cittadini stranieri, per lo più del Bangladesh ma anche del Pakistan e del Suriname, sono stati scaricati da un furgone in mezzo a una strada a Campodarsego in provincia di Padova intorno alle 15.30, lungo la strada regionale che da Padova porta a Castelfranco Veneto, davanti all’ecocentro di Reschigliano, a pochi chilometri dal capoluogo euganeo. Lo racconta oggi Il Gazzettino.

I cittadini del Bangladesh scaricati in mezzo a una strada nel padovano

La vicenda potrebbe essere collegata alle notizie di stampa sulle quarantene violate e sugli indirizzi falsi che hanno coinvolto altri cittadini del Bangladesh a Roma, mentre la vicenda è stata segnalata dagli automobilisti di passaggio alle forze dell’ordine:

Sono così scattate le chiamate ai numeri di emergenza e su postosi sono fiondati i vigilicon il supporto dei carabinieri. Alla vista dei lampeggianti, la maggior parte degli stranieri, impauriti, è fuggita. Agenti e militari sono riusciti a recuperare solo 11 persone, accompagnate poi al centro della protezione civile. Vista la loro provenienza, l’allarme è che possano essere contagiati dal Covid. D’altro canto sono innumerevoli i casi di bengalesi scoperti poi positivi al coronavirus, da cui sono partiti pericolosi focolai della malattia. Gli undici stranieri, tutti intorno ai trent’anni, provati ma in buona salute, sono stati dotati di mascherina e portati coi i loro pochi averi al magazzino comunale di Campodarsego, dove sono stati sfamati e rifocillati dopo ore e ore di viaggio mai interrotto da soste, senza acqua né cibo.

campodarsego

Il pomeriggio è stato frenetico: l’obiettivo era trovare un posto che li potesse accogliere per la notte, ma anche separati da altri eventuali ospiti, in isolamento in attesa che venga eseguito loro il tampone per verificare l’eventuale positività alCovid. Un mistero, per ora, la loro provenienza. Il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, seppur fuori sede, è rimasto incontatto tutto il giorno con i suoi uffici in attesa di capire quale soluzione fosse stata trovata per gli stranieri: «Non sappiamo chi sono e da dove vengono e per questo motivo dobbiamo adottare tutte le precauzioni del caso. Potrebbero essere in Italia da tempo, come essere anche pure arrivati da poco, anche se, per il mezzo utilizzato, mi sembra difficile vengano dall’estero».

Gli undici uomini recuperati non parlano italiano. Sì e no qualche parola in inglese. Ringraziando ripetutamente gli agenti che li hanno salvati, qualcuno di loro ha fatto intendere di provenire
dalla Lombardia e di essere diretto a Bologna: un viaggio pagato, ma non si sa quanto e a chi.

Foto da: Wikimedia

Leggi anche: Le quarantene violate e gli indirizzi falsi dei positivi del Bangladesh a Roma

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