I cattomassoni: l’intreccio tra politica, ‘ndrangheta e massoneria

I fratelli in grembiule e cappuccio sono paragonati a “un’autostrada mondiale che ti apre le porte” da uno dei protagonisti dell’indagine finiti in manette, l’ex sottosegretario azzurro nonché penalista Giancarlo Pittelli

Fabrizio D’Esposito sul Fatto Quotidiano oggi parla dell’intreccio tra politica, ‘ndrangheta e massoneria che viene fuori dall’operazione Rinascita Scott che ha portato a 300 arresti in tutta Italia:



SECONDO quanto rivelato nel 2016 dal pentito Cosimo Virgiglio, massone organico alle cosche, il percorso verso logge e ordini della classe dirigente locale, chiamiamola così, ha una serie di tappe: dapprima il Rotary, indi una loggia regolare del Grande Oriente d’Italia (la maggiore ubbidienza massonica italiana), infine una loggia coperta e deviata oppure l’affiliazione all’Ordine del Sepolcro. Per quanto riguarda la massoneria coperta, Virgiglio riferisce di fratelli “sussurrati all’orecchio”. Ossia del metodo piduista di Licio Gelli: l’iniziazione all’orecchio di un nuovo componente della loggia.

La formula di affiliazione alla ‘ndrangheta e il trequartino

All’orecchio, cioè senza moduli e riti comuni, per tenere segreto anche agli altri massoni l’ingresso del fratello nella comunione. Poi l’Ordine del Santo Sepolcro, appunto. Da decenni, soprattutto al sud, e a partire dalle inchieste di Giovanni Falcone, i cavalieri crociati (da non confondere con l’altro potente ordine di Malta) fanno spesso parte di una nebulosa nera e criminale che include le logge deviate.



Di qui la famigerata cattomassoneria che si eleva al di sopra della formale e ufficiale ostilità tra la Chiesa teista e la massoneria deista. Nella Capitale i cattomassoni affondano invece le radici nell’antica nobiltà nera e tradizionalista, e che oggi dà man forte ai clericali di destra contro Bergoglio, ritenuto “eretico” e “modernista”.

I fratelli in grembiule e cappuccio sono paragonati a “un’autostrada mondiale che ti apre le porte” da uno dei protagonisti dell’indagine finiti in manette, l’ex sottosegretario azzurro nonché penalista Giancarlo Pittelli.



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