I 30 miliardi in clausole IVA del governo Lega-M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-10

Quando le mettono gli altri sono un ricatto ai cittadini. Ma se nella NaDef firmata Lega-M5S ci sono 30 miliardi in clausole di salvaguardia allora va tutto bene

article-post

Le clausole di salvaguardia sono un ricatto ai cittadini quando la Lega e il MoVimento 5 Stelle sono all’opposizione. Ma quando sono al governo costituiscono invece il modo migliore per far quadrare i conti nel 2020 e nel 2021 visto che nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza se ne trovano per un totale di 30 miliardi. Il Sole 24 Ore spiega oggi in un articolo a firma di Gianni Trovati che senza questo gancio, il deficit nominale salirebbe verso il 2,8% nel 2020 e si attesterebbe al 2,6% l’anno successivo. La stessa dinamica sarebbe seguita dal saldo strutturale, cioè il risultato che viene messo sotto esame a Bruxelles dopo aver “pulito” i conti dalle una tantum e dagli effetti del ciclo economico. Invece di rimanere piatto all’1,7% nel triennio, come indicato dal governo, andrebbe al 2,4% nel 2020 per raggiungere quota 2,5% nel 2021.

clausole IVA governo lega m5s
Le clausole IVA del governo Lega-M5S (Il Sole 24 Ore, 10 ottobre 2018)

Rispetto ai governi precedenti, le clausole servono a evitare un aumento del disavanzo, nominale e strutturale, che moltiplicherebbe le incognite sui mercati e le obiezioni di Bruxelles. La NaDef in discussione alla Camera, però, ne promette l’eliminazione l’anno prossimo, quando il programma di stabilità 2019 dovrà definire gli «interventi di revisione della spesa corrente e di miglioramento della riscossione delle imposte» chiamati a sostituirle. Intanto è interessante ricordare i pronostici del governo sulla crescita e sull’impatto macroeconomico della manovra:

Si tratta di aggiungere sei decimali a un ritmo tendenziale del Pil che a regole invariate si fermerebbe a un +0,9%. La spinta, secondo i calcoli ministeriali, dovrebbe arrivare soprattutto dall’accoppiata fra reddito di cittadinanza e tagli fiscali (+0,34%), mentre lo stop alle clausole Iva dovrebbe portare poco più dei due decimali di Pil attesi dal rilancio degli investimenti pubblici.

impatto macroeconomico manovra moltiplicatore
L’impatto macroeconomico della manovra (Il Sole 24 Ore, 10 ottobre 2018)

I rifinanziamenti («politiche invariate») dovrebbero assicurare un +0,17%, un +0,07% è atteso dagli incentivi agli investimenti privati mentre le coperture dovrebbero determinare una frenata dello 0,38% fra tagli di spesa (-0,23%) e maggiori entrate (-0,15%). Cifre troppo ambiziose per l’Upb, anche perché fra l’altro presuppongono un aumento del 16% degli investimenti rispetto al 2018 dopo anni di contrazione continua.

Leggi sull’argomento: Il piano nascosto del governo Lega-M5S per cambiare la manovra

Potrebbe interessarti anche