Gianluca Savoini e l’accordo del Metropol negli screenshot del cellulare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-02

L’accordo del Metropol per la vendita di petrolio che avrebbe dovuto portare nelle casse della Lega il 4% dei proventi è stato ritrovato dagli inquirenti negli screenshot del telefono cellulare di Gianluca Savoini

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Davide Milosa sul Fatto racconta che l’accordo del Metropol per la vendita di petrolio che avrebbe dovuto portare nelle casse della Lega il 4% dei proventi è stato ritrovato dagli inquirenti negli screenshot del telefono cellulare di Gianluca Savoini.

Il documento è in sostanza un foglio sul quale sono appuntate le percentuali del cosiddetto “discount” rispetto al valore complessivo (1,5 miliardi dollari) della compravendita di gasolio. Così da un lato vi si legge il 4% che nei piani doveva finire alla Lega e dall’altro un valore che oscilla tra il 4 e il 6% da destinareaipubblici ufficialirussi e ai loro intermediari d’affari. Dell’esistenza di questo importante documento si ha una prima conferma riascoltando l’aud io registrato al Metropol. Al tavolo quella mattina ci sono sei persone: tre russi, tutti legati all’entourage politico del presidente Vladimir Putin. E tre italiani: Gianluca Savoini, l’uomo di Matteo Salvini per gli affari a Mosca, l’avvocato Gianluca Meranda e il consulente finanziario Francesco Vannucci.

I tre italiani sono oggi indagati per corruzione internazionale. I sei discutono di una compravendita di gasolio da 1,5 miliardi. Vende una società russa (Gazprom o Rosneft), acquista il colosso italiano Eni, dopo un passaggio intermedio con una banca d’affari londinese. Si tratta della Euro-Ib (non indagata) nella quale Meranda all’epoca dei fatti ricopre il ruolo di general counsel. È qui a Londra, secondo i documenti acquisiti dalla Procura, che viene preparata una proposta di acquisto da inviare a Rosneft. Si tratta di una proposta in tutto simile a quella discussa al Metropol. E da questo affare che i tre italiani progettano di far uscire i 65 milioni di dollari da dare alla Lega per finanziare le europee dello scorso maggio. Spiega, infatti, Gianluca Meranda: “La pianificazione fatta dai nostri ragazzi politici è che dato uno sconto del 4% possono sostenere una campagna”.

savoini metropol screenshot cellulare

IL PAPELLO DI SAVOINI e soci, così come viene chi amato dagli inquirenti, viene messo a punto dopo l’incontro del Metropol. Scritto, poi fotografato e infine inviato. Chi invia e chi riceve sono sempre i tre italiani coinvolti nell’inchiesta. Il dato emerge dall’analisi delle chat dei telefonini sequestrati. E mostra, secondo chi indaga, la serietà dell’accordo. Dopo le percentuali scritte, l’estensore, con buona probabilità l’avvocato d’affari Meranda, scrive un “nota bene”, di seguito si legge: “II 4% forse più alto da restituire”.

Si tratta, è la lettura che viene data in Procura, della percentuale che dovrà rimanere in Russia. Sono due poi i passaggi dell’audio che, secondo i magistrati, annunciano l’esistenza del documento. A parlare è sempre Meranda. Nel primo dice: “Solo per averlo chiaro, aspetterò che tu confermi il prodotto, le quantità e qualunque cosa tu sia in grado di fare”. Poi aggiunge: “Farò solo uno screenshot qui e te lo invierò solo per essere sulla stessa pagina. Ok signori, penso che stia andando nella giusta direzione”, quindi conclude annunciando un prossimo incontro: “Magari a Roma o in banca o a Eni”.

La scorsa settimana, durante un incidente probatorio con le parti presenti, i tecnici della Guardia di finanza hanno recuperato i contenuti di una prima chat. Ne esiste, però un’altra. Si tratta dell’applicazione Wickr che permette una messaggistica istantanea, segreta e con la distruzione delle conversazioni. Per aprirla però è necessaria una password che Savoini al momento non ha consegnato agli investigatori.

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