“Non dimenticheremo niente e pagherete davvero tutto perche’ fino all’ultimo pretenderemo verita'”. Lo ha urlato al megafono uno dei cittadini di Bergamo che ha protestato contro i vertici della Regione Lombardia per la gestione dell’emergenza coronavirus, mentre i pm stanno sentendo come persona informata sui fatti Attilio Fontana dopo aver sentito ieri Gallera.
Un gruppo di cittadini composto da poche decine di persone con alcuni sindacalisti ha srotolato uno striscione bianco con scritto “Fontana, Bergamo non dimentica” e un insulto in rosso. La protesta in particolare riguarda la mancata istituzione della zona rossa nella Bergamasca. Con un altro cartello si contestano anche gli industriali lombardi: “Confindustria. No zona rossa in Valseriana. Tranquilli ci ha pensato Fontana”, si legge. Nel mirino della protesta anche l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e Stefano Scaglia, presidente della Confindustria di Bergamo. Un manifestante con un megafono sta spiegando i motivi della protesta: “15mila morti in Lombardia, non ci dimenticheremo di questa strage”.
La protesta dei cittadini davanti alla procura di Bergamo dove vengono sentiti Fontana e Bonometti. #COVID19 #bergamo @SkyTG24 pic.twitter.com/sW5i8f525j
— Monica Napoli (@Monicanpl) May 29, 2020
“Penso che anche il governatore abbia responsabilità enormi in questa strage. Penso che si potevano evitare i danni se si faceva la zona rossa. Sappiamo che ci sono state pressioni per non farla e siamo qui per chiedere giustizia”, ha spiegato durante il presidio all’agenzia di stampa ANSA Eliana Como della Fiom. “A tutti i livelli – ha proseguito la sindacalista – nessuno si è preso la responsabilità della chiusura. Le imprese sostenevano che non potevano chiudere per due settimane poi abbiamo contato i danni e i morti”.